La produttività diminuisce di tre volte in Spagna rispetto all’intera area dell’euro

La produttività diminuisce di tre volte in Spagna rispetto all’intera area dell’euro

Di fronte all’invecchiamento della popolazione e al calo dei flussi migratori, uno dei pilastri della nuova riforma delle pensioni si basa sulla speranza di un aumento sostenuto della produttività del mercato del lavoro spagnolo (circa 1,5% annuo fino all’anno fiscale 2050).

Tuttavia, il fatto è che lo sviluppo storico delle prestazioni per lavoratore e per ora nel nostro paese Confuta completamente tali previsioni ottimistiche. Il calo della produttività spagnola è stato costante dalla crisi finanziaria del 2008-2013, che attualmente corre a un ritmo tre volte superiore a quello della zona euro dal periodo precedente la pandemia (2017-2018) fino allo scorso anno. Alle ultime statistiche di Eurostat.

Il Vecchio Continente nel suo complesso presenta in questo campo il suo caso di spicco rispetto a paesi come gli Stati Uniti, grazie a Problemi consolidati come l’eccessiva rigidità dal mercato del lavoro o investimenti insufficienti in ricerca e sviluppo e nei settori più sviluppati dell’economia odierna.

Tuttavia, freni come l’eccessiva prevalenza di posti di lavoro a basso valore aggiunto o l’aumento del pubblico impiego rendono la mancanza di produttività un problema particolarmente radicato in Spagna. Tanto che al nostro Paese viene attribuito in questo ambito il cosiddetto INE europeo valutazione di 94,2 punti nel 2022, Tenendo conto del livello dell’UE 100 in cui sono contati 27 paesi.

l’anno scorso Continuiamo in questo senso senza raggiungere la media europeasituazione che non si verifica in nessuna delle economie del grande gruppo, tanto che la Francia arriva a 111,4 punti e la Germania a 102,2 unità.

Anche l’Italia non lascia molto a desiderare da questo punto di vista, nonostante le notevoli carenze economiche resta indietro, attestandosi a 105 punti. La media dei 19 paesi della zona euro è stata di 104,2 nell’ultimo anno.

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miglioramento del placebo

Ma ancora più preoccupante è l’evoluzione che si è verificata negli ultimi cinque anni, quando la Spagna ha perso quasi otto punti di produttività, secondo gli standard Eurostat, che è praticamente una cifra Tre volte il calo di 2,6 punti visto nell’unione monetaria A questo indirizzo nello stesso periodo. Questo divario è particolarmente evidente perché si mantiene nonostante la produttività stia registrando un certo miglioramento rispetto ai livelli tipici degli anni di pandemia.

Tuttavia, anche un confronto con un periodo eccezionale come quello segnato dalla pandemia di Covid-19 consente alla Spagna di mostrare un progresso maggiore nelle statistiche.

Non solo la situazione è allarmante in Spagna, ma i dubbi trascendono i nostri confini. Non sorprende che Bruxelles monitori l’andamento della produttività del mercato del lavoro spagnolo quasi trimestralmente al punto che alla fine di maggio 2022 l’Esecutivo europeo ha nuovamente comunicato alla Spagna che era ancora in attesa di tutti i trimestri che indicassero l’andamento della sua forza lavoro.

Inoltre, la preoccupazione dell’UE per la storiografia di questo problema in Spagna ha portato la Commissione Moncloa nel 2019, prima della crisi del coronavirus, a creare un organismo di monitoraggio specifico, che sarebbe stato chiamato Commissione nazionale per la produttività.

la foto più difficile

Il progetto non è stato realizzato e la verità è che i numeri riflettono a Uno scenario sempre più difficile per la Spagna da questo punto di vistain particolare quando il pensionamento dei baby boomer rende la previdenza sociale particolarmente bisognosa di aumentare il reddito (attraverso maggiore occupazione, maggiore crescita del PIL e maggiore produttività) in modo che il futuro pagamento delle pensioni sia sostenibile.

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Il confronto diventa più dannoso per la Spagna se prendiamo come riferimento i paesi dell’Eurozona che hanno fatto i compiti e sono stati in grado di aumentare la loro produttività tra il 2013 e il 2021.

La tigre celtica sta ancora ruggendo

Come di consueto, l’Irlanda è in testa da questo punto di vista, a partire dai 140 che ha mostrato all’inizio dello scorso decennio e dal suo record attuale di 215,8 unità, che indica che la nazione insulare è il doppio della produttività media del 27- membro UE.

Si tratta di un fenomeno tutt’altro che estemporaneo visto che la nazione insulare era conosciuta all’inizio di questo secolo come la Tigre Celtica, creando così un parallelo con le Tigri Orientali, le piccole economie del sud-est asiatico con una crescita del PIL molto elevata. Per il suo impegno nei settori ad alta intensità tecnologica e, quindi, è in grado di aumentare in modo aggressivo la produttività delle sue economie.

Tornando al caso spagnolo, il modo in cui il tema del basso rendimento si è radicato nel mercato del lavoro ha portato a un dibattito tra governo ed esperti sulla necessità di ricercare metodi di misurazione alternativi che diano risultati più in linea con la realtà.

In questo contesto, è stata prospettata la possibilità di ricorrere al calcolo del prodotto interno lordo giornaliero, che calcola i risultati del mercato del lavoro, con uno scarto inferiore a quello ora presentato nei calcoli dell’Istituto nazionale di statistica.




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