Amata in tutto il mondo, la pizza ha una storia ricca e variegata. Le sue origini risalgono all’antica Grecia, ma fu nell’Italia medievale che iniziò a prendere forma e riconoscimento come lo conosciamo oggi.
Anche se la sua esatta origine è dibattuta, la pizza cominciò a prendere vita nella città di Napoli nel XVI secolo. All’epoca Napoli era una città vivace con una grande attività portuale.
I marinai, di ritorno dai loro viaggi nel Mediterraneo, portavano con sé merci esotiche, compresi i pomodori. Fino ad allora in Europa i pomodori erano considerati velenosi per la loro somiglianza con una pianta velenosa. Tuttavia gli abitanti di Napoli decisero di correre un rischio e iniziarono ad incorporarlo nei loro pasti.
La pizza originale, chiamata “focaccia”, consiste in una focaccia cotta con olio d’oliva e condita con aglio, erbe aromatiche e sale. I pomodori furono aggiunti più tardi e la loro semplicità e il loro sapore unico li resero presto popolari tra la classe operaia.
Tuttavia la pizza divenne un fenomeno di massa nel XIX secolo. La regina Margherita d’Italia visitò Napoli, stanca della cucina sofisticata e chiese di provare la pizza che era di moda tra la gente comune.
Lo chef Rafael Esposito ha deciso di creare una pizza speciale in onore della Regina con i colori della bandiera italiana: pomodoro, mozzarella e basilico. La regina rimase entusiasta di questo nuovo piatto e contribuì a diffonderne la popolarità in tutta Italia.
Da allora la pizza divenne nota su tutto il territorio nazionale e cominciò a diffondersi nel mondo grazie all’immigrazione italiana. Ad esempio, in America, gli immigrati italiani fondarono le prime pizzerie a New York e Chicago, che divennero l’epicentro della pizza in America.
Oggi la pizza si è evoluta ed è diventata un piatto versatile, con infinite combinazioni di ingredienti. Tuttavia, le umili origini della pizza napoletana restano parte fondamentale della sua essenza.
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