Roma, 7 apr. Il tasso di natalità in Italia è sceso per la prima volta da 400.000 nascite all’anno e registrerà 393.000 nuovi nati nel 2022, il numero più basso dall’unificazione del Paese nel 1871, ha indicato questo venerdì l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
Un insieme di indicatori demografici Istat pubblicati oggi rivela un netto saldo negativo tra nascite e morti nel Paese: ogni 1.000 italiani vengono al mondo meno di 7 bambini, mentre ne muoiono più di 12.
La tendenza al ribasso del tasso di natalità è rimasta invariata dal 2008, con un aumento delle nascite lo scorso anno, una diminuzione di 184.000 nascite e una diminuzione di 27.000 nascite nel 2019.
Tra le principali ragioni del calo della natalità c’è il generale progressivo invecchiamento della popolazione del Paese, che colpisce anche la popolazione femminile, riducendo il numero delle donne in “età riproduttiva” (tra i 15 ei 49 anni).
Invecchiamento della popolazione Negli ultimi decenni, ad esempio, il numero dei centenari è triplicato, attestandosi ora a 22.000.
Dopo il forte impatto dell’epidemia sulla speranza di vita, questo indicatore è salito a 82,6 anni nel 2022, grazie a un aumento di due mesi dell’aspettativa di vita per gli uomini, che è stata di 80,5 anni rispetto a uno stabile di 84,8 per le donne.
Nonostante un saldo migratorio positivo, attraverso il quale arrivano in Italia 229.000 migranti in più, la popolazione del Paese diminuirà di 179.000 persone nel 2022 e chiuderà l’anno con 58.851 milioni di abitanti. EFE
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