Dimenticando i toni aggressivi all’opposizione, il premier conservatore diffonde una rassicurante politica estera.
Il taglio Le Meloni, l’ultima tendenza di acconciature per le donne italiane, è il miglior riflesso di quanto la popolarità di Giorgia Meloni continui a crescere 100 giorni dopo aver prestato giuramento come primo ministro. Anche se la sua ascesa al potere lo scorso ottobre ha destato preoccupazione nell’Unione Europea quando ha assistito a come si è formato a Roma il governo più di destra dalla seconda guerra mondiale, la verità è che in questo momento il leader della coalizione conservatrice ha adottato un atteggiamento più moderato approccio. Atteggiamento rispetto a quando era all’opposizione. Troppo preoccupata per non intimidire i suoi alleati internazionali, la Meloni ha schierato una politica estera rassicurante per riaffermare la posizione dell’Italia nei confronti dell’Unione Europea e anche nei confronti della NATO, sostenendo agevolmente l’Ucraina di fronte a un’invasione russa mantenendo le armi. Spedizioni a Kiev.
Sul fronte interno, invece, cominciano ad apparire le prime crepe nella coalizione formata dal suo partito, Fratellanza d’Italia (HdI), con la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia, la formazione politica di Silvio Berlusconi. La prevista riforma della giustizia ha creato tali attriti tra gli alleati che il portavoce della Meloni ha dovuto pubblicare di recente una nota eclatante in cui “cerca di deludere” chi parla di divisioni, e assicura che i ministri agiscano “in perfetta sinergia” e in mezzo a un “clima ideale”. Anche i sondaggi lasciano intravedere la possibile fine della “luna di miele” in questo primo periodo: HdI questa settimana ha iniziato a scivolare nei sondaggi dopo mesi di crescita costante. Rimane comunque la prima forza politica con oltre il 30% delle intenzioni di voto, quattro punti in meno rispetto al risultato ottenuto alle elezioni dello scorso settembre.
«C’è una netta disparità tra la rottura radicale rispetto ai precedenti governi che Meloni ha promesso in campagna elettorale e quello che ha fatto da quando è salito al potere», dice Michele Prospero, docente di scienze politiche all’Università La Sapienza di Roma. “Un altro caso in cui una montagna ha dato alla luce un topo”, dice, attingendo al famoso aneddoto. “Il CEO ha superato l’esame per i primi 100 giorni senza grossi errori o grandi successi. Non ha fatto nulla di particolarmente conclusivo per suggerire un cambiamento politico o economico. In sostanza, ha proseguito il percorso del precedente governo, guidato da Mario Draghi, come abbiamo visto approvando i bilanci senza ricevere molte critiche, commenta Sophia Ventura, docente di scienze politiche all’Università di Bologna.
La prima occasione per misurare la marcia del governo alle urne arriverà il 13 febbraio, quando si terranno le elezioni regionali in Lombardia e Lazio, le due regioni più popolose del Paese. In ogni caso, i sondaggi prevedono una netta vittoria per i candidati della coalizione di destra, che dovrebbe contribuire a mantenere la pace tra i partner del potere esecutivo. Gli equilibri interni, però, potrebbero essere sconvolti se HdI continuasse a divorare la Lega nella sua storica roccaforte nel nord del Paese, come accaduto alle elezioni di settembre. E Ventura avverte che “Salvini è uscito molto debolmente dalle ultime elezioni e il suo partito potrebbe mettere in dubbio la sua leadership se continua a declinare”.
Alle tranquille prospettive di futuro che si presenta la Meloni c’è lo stato di trance in cui versa il principale partito di opposizione, il Pd. Il suo leader, Enrico Letta, ha rassegnato le dimissioni dopo la catastrofe delle elezioni di settembre, dopo le quali il Pd ha avviato una fase di riflessione interna che si concluderà con lo svolgimento delle primarie il 26 febbraio per dotarsi di un nuovo segretario generale. Fino ad allora, il governo difficilmente teme gli attacchi di questo partito di centrosinistra; Né il Movimento Cinque Stelle e il Terzo Polo centrista, altre due forze contrapposte, rappresentano una seria minaccia per gli interessi della Meloni.
Prospero prevede “penso che potrà governare senza grandi apprensioni, almeno fino alle europee del 2024”, rilevando però che in italiano non si possono mai escludere crisi finali causate da “antagonismi ed egoismi” all’interno di partiti e coalizioni. Politica. Il politologo dell’Università di Bologna non si aspetta buone notizie nel dipartimento immigrazione, causa che la Meloni ha promesso di sostenere. “L’autorità esecutiva obbliga le navi delle Ong a sbarcare i migranti nei porti settentrionali del Paese, rendendo difficile il loro lavoro e prolungando le loro missioni. Ma è soprattutto un gesto simbolico, perché queste navi umanitarie sono responsabili solo di circa il 10% delle operazioni di soccorso. La stragrande maggioranza delle navi militari o della guardia costiera.
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