La libertà di informazione non è a rischio in Italia e il governo “non ha alcuna ingerenza nel governo della Rai”, la televisione pubblica, assicura il presidente del Consiglio. Georgia Meloney, In una lettera al presidente della Commissione europea (CE), Ursula van der LeyenIn risposta al Rapporto europeo sullo Stato di diritto.
“Per la prima volta il contenuto di quel documento è stato distorto per uso politico da alcuni nel tentativo di attaccare il governo italiano. Alcuni sono arrivati a dire che lo Stato di diritto in Italia sarebbe a rischio” o “la libertà di informazione”, soprattutto alla Rai, ha affermato la Meloni in una lettera pubblicata questa domenica dai media locali.
Il governo del leader di estrema destra è stato incolpato dall’opposizione Censura E Usa i social media a tuo vantaggioIn particolare la RAI, il cui principale sindacato, l’Uzikrai, lo scorso maggio ha indetto uno sciopero per “proteggere la propria autonomia e indipendenza” dal “controllo politico”.
Secondo Meloni si tratta di “attacchi goffi e ipocriti che avrebbero potuto avvenire solo nell’ambiente distruttivo dell’uso costante di fake news che inquina sempre più il dibattito in Europa” e si rammarica che anche il rapporto Ue “non ne sia esente”. Esperti di disinformazione e mistificazione.
Confermando che non vi è “nessuna ingerenza politica nel governo” dell’emittente pubblica, il direttore esecutivo si sofferma sulle dimissioni dei giornalisti annunciate dal cambio della redazione dell’emittente, in particolare della Rai, che secondo Meloni è “una dinamica che non può in ogni caso essere imputato all’attuale governo” poiché “i rapporti di lavoro sono interrotti a causa delle naturali dinamiche del mercato”.
Per quanto riguarda le critiche a Modifica delle regole di intervento in campagna elettoraleMeloni sottolinea che le ultime elezioni europee hanno posto fine al limite temporale per gli interventi televisivi dei politici con incarichi istituzionali, dichiarati legali dalla Commissione per le comunicazioni.
“Confermo ogni impegno in Italia e in Europa per rispettare pienamente i valori fondanti dell’Unione Europea e il fermo impegno a far avanzare l’Italia nel campo della libera informazione, della lotta alle fake news e del pluralismo del servizio pubblico. Radio e televisivo dopo decenni di vergognosa ribellione politica”, conclude Meloni.
Nel maggio scorso i giornalisti dell’emittente pubblica hanno scioperato per “proteggere la loro autonomia e indipendenza” dal “controllo politico” e dagli “sforzi di censura”, mentre l’opposizione politica ha accusato la direzione di sostituire la Rai con la “telefonia”.
Un team di Media Freedom Rapid Response (MFRR), la federazione europea per la difesa della libertà dei media, ha effettuato una visita urgente nel Paese a causa del “grave deterioramento” della situazione dei media e della “crescente pressione sulla libertà”. I giornali in Italia”.
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