Roma, gen. 12 (EFE).- Da diverse settimane in Italia le farmacie sono prive di farmaci quotidiani a base di ibuprofene o indometacina, oltre a farmaci antinfiammatori, antipiretici, antidolorifici e persino antibiotici, e il ministro della Salute, Horacio Schillaci, ha ha aperto un programma di lavoro permanente per controllare e fermare la carenza.
Secondo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) i farmaci con problemi di produzione e distribuzione sono circa 3.000, ma di questi 1.500 sono sostituiti da farmaci generici.
“Le aziende stanno facendo il possibile per garantire la continuità della produzione, cercando di reperire principi attivi e materie prime in altri mercati, oltre alle applicazioni generiche”, ha dichiarato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, la principale associazione delle aziende farmaceutiche.
L’Aifa spiega che le ragioni della penuria di farmaci vanno da “blocchi della commercializzazione” permanenti o temporanei, “problemi di produzione” non specificati, “elevata domanda” e conseguente “offerta limitata”.
L’agenzia stessa consiglia di rivolgersi al proprio medico o specialista per sostituire un farmaco di uso comune con un farmaco generico della stessa qualità e quantità in termini di principi attivi.
Secondo Farmindustria, i motivi del problema sono due: da un lato, l’aumento della domanda di medicinali in questo periodo dell’anno a causa di malattie come influenza e Covid; La seconda ragione ha radici geopolitiche e lo scoppio della guerra in Ucraina.
Per questo il ministro Shilasi ha aperto questo mercoledì un tavolo permanente sulla questione, e per disporre un’indagine per individuare i farmaci che presentano reali carenze, e osservare immediatamente gli interventi di risposta a breve e medio termine. Bisogni dei cittadini.
Il ministro ha anche annunciato misure di comunicazione e sensibilizzazione affinché diffonda cautela e urgenza contro gli appalti abusivi. EFE
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