GERUSALEMME, nov. 17 (EFE).- La Corte Suprema israeliana ha sospeso temporaneamente una sentenza della scorsa settimana che ordinava ad Aidan Brann, l’unico figlio sopravvissuto a un incidente in funivia, di tornare in Italia entro 15 giorni. A maggio, dopo il ricorso della famiglia materna, il minore è stato posto in custodia cautelare.
Secondo i giornali locali, la Corte Suprema ha stabilito che il bambino – orfano dopo la morte dei genitori e del fratello nella tragedia della funivia – deve rimanere in Israele almeno fino al 23 novembre. Nonno.
Ha portato illegalmente suo nipote dall’Italia in Israele lo scorso settembre. Lo ha fatto di nascosto, su un jet privato, senza il permesso della zia paterna, tutrice legale di Minor.
In questo caso – grande scalpore mediatico sia in Italia che in Israele – un tribunale di Tel Aviv la scorsa settimana ha stabilito che il bambino debba essere affidato alla zia. A sua volta, un giudice italiano ha emesso un mandato di cattura internazionale contro il nonno materno.
A fine ottobre un altro tribunale israeliano aveva già disposto l’espulsione del ragazzo, sostenendo che l’Italia era “la sua residenza abituale”. Da allora, la famiglia materna ha cercato tutti i fallimenti e, infine, il culmine.
Aidan Bran è stato l’unico sopravvissuto a una tragedia in cui una funivia è caduta da una capanna nelle montagne alpine di Motoron a maggio, uccidendo 14 persone, inclusi i suoi genitori, il fratello di due anni e la sua bisnonna.
Dopo aver lasciato l’ospedale, il ragazzo è stato oggetto di una battaglia legale per la custodia tra la famiglia di suo padre, Fran, che vive nella città italiana di Pavia, e sua madre, Belek, in Israele.
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