Un tribunale italiano questo venerdì (18/10/2024) ha invalidato la detenzione in Albania di 12 richiedenti asilo portati nel paese in base a un accordo con il governo italiano.
La Corte ha dato attuazione alla recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (UE) prevista dall’accordo tra Italia e Albania e che in linea di principio dovrebbe essere restituita all’Italia.
Il partito del primo ministro italiano Giorgia Meloni ha respinto la sentenza della corte. “Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono porti sicuri: non è possibile rimandare i clandestini, è vietato rimandare i clandestini. Vogliono abolire le frontiere dell’Italia, noi non lo permetteremo”, protesta Fratelli di . ‘Il Social Network in Italia (IDE).
Il governo Meloni ha firmato un accordo nel 2023 con l’Albania, che non fa parte dell’Unione Europea, per creare due centri di accoglienza dai quali i migranti salvati nel Mediterraneo potranno chiedere asilo.
I primi 16 migranti sono arrivati in Albania mercoledì, ma quattro di loro sono stati immediatamente rimpatriati in Italia, due erano minori e due necessitavano di cure mediche.
Il contratto quinquennale, che si stima costerà all’Italia 160 milioni di euro all’anno, si applica ai maschi adulti intercettati dalla Marina Militare o dalla Guardia costiera italiana nelle aree di ricerca e salvataggio in acque internazionali.
Il processo prevede diverse fasi. La prima identificazione viene effettuata su una nave militare, poi i migranti vengono trasferiti in un centro nel nord dell’Albania per una nuova identificazione e infine in un altro centro albanese in una ex base militare.
rr (afp/reuters/ap)
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