Parigi, 30 marzo. Giovedì la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha condannato l’Italia per il trattamento riservato a quattro migranti tunisini sull’isola di Lampedusa.
I giudici hanno condannato l’Italia a pagare a ciascuno dei ricorrenti 8.500 euro per danni morali e un totale di 4.000 euro per spese legali.
Il caso risale all’ottobre 2017, quando quattro migranti hanno navigato attraverso il Mediterraneo verso l’Europa.
Una nave italiana li ha trasferiti a Lampedusa. Lì affermano di essere stati sottoposti a trattamenti “inumani e degradanti” e di essere stati trattenuti contro la loro volontà per dieci giorni in un centro di detenzione con barricate e recinzioni, ha spiegato la Cedu in un comunicato.
Alla fine non hanno presentato domanda di asilo e sono stati espulsi collettivamente.
Il governo italiano non ha risposto alle accuse di scarsa igiene nel centro di detenzione, che sono state “confermate” da fonti indipendenti, ha affermato la Corte EDU nel suo rapporto.
Ha affermato che non vi era una chiara base giuridica per la detenzione di dieci giorni, che i quattro tunisini non potevano chiedere il loro rilascio in un tribunale italiano e che l’espulsione è stata eseguita collettivamente senza tener conto delle circostanze individuali di ciascuno. EFE
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