In tal senso, ha preso atto il Consiglio direttivo della Banca centrale europea I governi generalmente non amano i prezzi elevati. E quelli “Appesantiscono il bilancio perché aumentano il costo dell’emissione di nuovo debito”.
Il 25 dicembre la Banca centrale europea ha ordinato un nuovo aumento dei tassi di interesse di 50 punti baseseguendo la linea di moderazione attuata il giorno prima dalla Federal Reserve statunitense (FED), con l’avvertimento che l’economia del blocco monetario potrebbe entrare in recessione alla fine di quest’anno.
Dopo aver mantenuto per anni il suo prezzo a livelli più bassi con l’obiettivo di rilanciare l’economia dei 19 paesi che utilizzano l’euro, La BCE ha effettuato quattro aumenti dei tassi da luglio: uno di 50 punti, due di 75 e nuovi aumenti di 50 punti.
A seguito dell’aumento di 50 punti di questo mese, che coincide con l’aspettativa che gli economisti e il mercato abbiano ora il tasso di interesse per le operazioni di finanziamento, i depositi e le linee di prestito, Salirà al 2,50%, 2,75% e 2%rispettivamente, il livello più alto dalla fine del 2008.
L’obiettivo è ridurre l’inflazione trainata dai prezzi dell’energia e dei generi alimentari,con un picco del 10,6% su base annua come media del blocco nel mese di ottobre, prima di scendere al 10% il mese scorso, il primo calo dell’indice in 17 mesi.
“L’aumento dei tassi in genere aumenta anche i premi di rischio; è un processo normale e non problematico fintanto che viene eseguito in modo ordinato”.Schnabel lo ha chiarito difendendo il governo della Banca centrale europea.
Poi ha spiegato: “Ma sappiamo che le turbolenze del mercato sono più frequenti in queste fasi e che possiamo continuare sulla nostra strada per aumentare i tassi di interesse solo se ci assicuriamo allo stesso tempo che non ci siano shock nel mercato obbligazionario”.
Questo è il motivo della sua applicazione “Flessibilità per il riacquisto delle scadenze delle obbligazioni acquistate con PEPP”Schnabel ha concluso.
Per contrastare l’impatto sull’economia della zona euro, nel marzo 2020 la Banca centrale europea ha lanciato il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP).
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