ROMA, (EFE).- Il Segretariato per l'Istruzione Superiore, la Scienza, la Tecnologia e l'Innovazione dell'Ecuador (SENESCYT) e il Centro Nazionale di Ricerca italiano (CNR) hanno firmato oggi a Roma un accordo di cooperazione su temi quali la biomedicina e l'ambiente.
L'accordo quadro di cooperazione è stato ratificato, nella sede della Commissione Nazionale delle Ricerche a Roma, dal Presidente, Massimo Ingusio, e dall'Ambasciatore dell'Ecuador in Italia, Juan Holguín Flores.
Sulla base di questo accordo, il Paese sudamericano e l’Italia coopereranno nel campo della biomedicina, della chimica, della tecnologia, dell’ambiente, dell’energia, dei trasporti, dei beni culturali e dell’agroalimentare.
Ma anche studiare le nanotecnologie e le nuove tecnologie per il controllo dell'inquinamento, la sicurezza alimentare e la cura delle malattie.
Ingusio ha sottolineato che l'accordo sarà una fonte di ricchezza per entrambe le parti e ha spiegato che “l'Ecuador può aspettarsi dall'Italia conoscenze nel campo delle alte tecnologie per contribuire alla sua crescita economica”.
Ha spiegato che l’accordo ha un “significato politico” perché “la ricerca scientifica è il motore dello sviluppo economico del Paese e lavora per il benessere dei suoi cittadini”.
Da parte sua, Holguín Flores ha sottolineato il “cambiamento di matrice” che l’Ecuador sta sviluppando attraverso il quale intende “esportare il talento umano, qualcosa in cui l’Italia è un paese eccezionale”.
L'ambasciatore ha affermato: “Questa firma è un evento storico”, sottolineando poi che si tratta “della firma più importante tra i due paesi nel campo della scienza”.
Ha sottolineato inoltre che la firma è un primo passo che dovrà essere “implementato” nella seconda fase, durante la quale è previsto lo scambio tra ricercatori ecuadoriani e italiani.
Entrambi hanno sottolineato che l’accordo rientra anche nel quadro della lotta al cambiamento climatico e dello studio dell’impatto ambientale, temi nei quali i due Paesi “nonostante le loro piccole dimensioni, possono svolgere un ruolo molto importante” e nei quali “credono molto”. “, secondo Ingusio.
In questo senso, l’ambasciatore ecuadoriano ha nominato l’Università dell’Amazzonia, che costituisce un “laboratorio chiuso” per la ricerca, e le Isole Galapagos, dove il paese ha una stazione scientifica internazionale.
I negoziati su questo accordo sono iniziati nel settembre 2015 e sono stati promossi un anno dopo durante la visita ufficiale in Italia del vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas Espinel.
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