È un dato di fatto che esiste un problema nell’industria europea dei lanciatori. Negli ultimi mesi, i lanciatori Ariane 6 e Vega hanno fatto notizia rispettivamente per ritardi e incidenti. Ariane 6 non volerà fino al 2024 e Vega ha seri problemi di affidabilità. Ma a parte i grandi lanciatori, l’Europa è pericolosamente indietro rispetto agli Stati Uniti e alla Cina quando si tratta di piccoli lanciatori. Sebbene ci siano diverse società europee che sviluppano microlanciatori orbitali, i giganti spaziali del continente sono stati lenti a reagire. Tuttavia, il panorama potrebbe cambiare. Il Gruppo Ariane ha lanciato l’iniziativa MaiaSpace per costruire razzi commerciali utilizzando il motore a metano Prometheus e recentemente Avio, la società italiana responsabile dei razzi Vega, ha mostrato interesse per lo sviluppo di un piccolo razzo a metano. Lo scorso anno Avio si è aggiudicata un contratto da 340 milioni di euro per lo sviluppo del lanciatore di metano e del relativo motore.
Questo futuro lanciatore dovrebbe utilizzare la tecnologia del motore a metano M10, sviluppato per lo stadio superiore del futuro razzo Vega E. L’M10, con la sua spinta di 98 kilonewton, era alimentato da Avio per evitare la dipendenza dall’azienda e, guarda caso, l’AVUM e l’AVUM+ di livello superiore con il suo motore ucraino RD-843 proveniente dall’Europa. Oltre ad essere un piano di stimolo per l’azienda dopo la pandemia di Covid-19, LL’iniziativa, sostenuta dal governo italiano, è attiva e lo scorso marzo ha vinto un altro contratto da 285 milioni di euro per costruire un motore a metano più grande e potente dell’Aveo M10, oltre a un prototipo di lanciatore. Diamo un’occhiata più da vicino a queste offerte. Avio si è aggiudicata due contratti nel giugno 2022, ciascuno del valore di 217,5 milioni di euro, per lo sviluppo di un microlanciatore a due stadi a metano. Il secondo contratto, da 120 milioni, prevedeva la costruzione di un nuovo motore. Allo stesso modo, gli ultimi contratti di marzo 2023 sono divisi in altri due. Uno, denominato STS e finanziato con 181,6 milioni per lo sviluppo del suddetto microlauncher, e l’altro HTE (Motore ad alta spinta), 103,7 milioni per il nuovo motore.
Cosa farà Avio? L’azienda italiana preferisce mantenere un profilo basso su questi progetti, ma le intenzioni sono chiare. Il microlanciatore a metano avrà due stadi e una capacità in orbita bassa di 200 kg. Debutterà nel 2026 stesso, tra tre anni. Il secondo stadio di questo razzo avrà un motore M10 e il primo stadio avrà un motore M10 sconosciuto. Decollerà da una curva diversa rispetto a Vega, visto che Avio è stata una delle compagnie scelte lo scorso anno dal CNES francese per un nuovo porto commerciale da Courou (le altre sono le tedesche HyImpulse, RFA e Isar, le francesi MaiaSpace e Latitude, e, naturalmente, lo spazio PLD spagnolo). Ma, come abbiamo visto, Avio vuole andare oltre e il futuro è nel motore a metano M60. L’M60 avrà una forza sei volte superiore all’M10 – da cui il nome – circa 600 kN. Considerando che il motore Prometheus avrà una spinta di circa 1.000 kN, parliamo di un motore che, seppur più piccolo, farà concorrenza al Prometheus nella stessa fascia di potenza.
Con la disponibilità dell’M60, Avio potrà sostituire i vari motori M10 nel primo stadio di questo microlauncher con un M60. Ma l’obiettivo finale è sviluppare un lanciatore chiamato Vega Next Generation o Vega Next, che, come suggerisce il nome, sostituirà Vega e sarà basato sul microlauncher a metano. Il nome è un chiaro riferimento ad Ariane Next, l’Ariane 6 riproposto da Ariane Group come possibile sostituto che potrebbe utilizzare i motori Prometheus. Vega Next avrà la capacità di mettere in orbita bassa almeno due tonnellate, probabilmente di più, e il suo primo volo non è previsto prima del 2032. È interessante notare che il riutilizzo non è menzionato esplicitamente, sebbene sia menzionato l’uso della stampa 3D, materiali compositi per serbatoi di applicazione e separazione delle fasi con sistemi pneumatici, tutte tecnologie che, insieme all’uso del metano, faciliteranno una versione riutilizzabile. Insomma, Avio da un lato vuole lasciare a lungo il Vega a propellente solido, un controsenso anche dopo le liti con la Francia per sviluppare gli stadi a propellente solido di questo lanciatore. Avio, invece, vuole seguire quanto fatto da ArianeGroup con MaiaSpace e prevede di andare direttamente sul mercato dei microlauncher. In altre parole, Avio cerca la piena indipendenza del proprio ecosistema di lanciatori da Francia e Germania attraverso una famiglia di razzi a metano. Ironia della sorte, in futuro avrà due famiglie principali di lanciatori europei, ma con meno componenti in comune rispetto agli odierni Ariane 6 e Vega (i booster Ariane 6 provengono da Vega). Questo nonostante Vega Next e Ariane Next utilizzino entrambi motori a metano.
Appunti:
- https://www.avio.com/press-release/next-gen-eu-contracts-funded-340m-euro-completion-signed-avio-development-new-green
- https://www.avio.com/press-release/pnrr-285-mln-innovative-propulsion-technologies-and-new-generation-launcher
- https://spacenews.com/avio-secures-finanziamento-del-governo-italiano-per-il-motore-a-metano-e-il-prototipo-del-veicolo-di-piccolo-lancio/
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