Dodici anni senza il Mondiale. Anche quello nel migliore dei casi. Lo storico disastro in Italia è un duro colpo per come è arrivata la squadra di Mancini dopo aver vinto l’Europeo. Il calcio italiano soffre di molti problemi, ma l’allenatore aveva abbastanza materiale per battere Bulgaria, Svizzera, Irlanda del Nord e Macedonia del Nord. Non sa come farlo, è il suo modo di ricostruire.
Definindo ieri “la più grande delusione della sua vita”, Mancini ha detto che non era il momento di parlare del suo futuro. Il presidente della FIGC Gravina ha chiarito: “Spero che continui. Abbiamo un piano e abbiamo le energie per reagire”.. Successivamente ha attaccato i club di serie A: “I giovani devono giocare di più nei nostri campionati. Solo il 30% degli italiani viene utilizzato in primavera”. Ieri hanno cominciato a diffondersi i nomi per il suo sollievo. A Cannavaro piaceva Lipi come direttore tecnico, ma anche Katzo e Ancelotti sembravano voler concludere la sua seconda avventura a Madrid un anno dopo.
Sulla stampa è successo qualcosa come il funerale del calcio italiano. ‘La Gazzetta Dello Sport’ si intitola “Fuori dal mondo” in copertina E ha detto addio al “Mondiale, all’Europeo, a tutto” per l’assedio “impossibile, inefficace, impreciso” dopo l’undicesima partita che l’Italia “non sapeva vincere”.
Disastro era la parola più citata. “All’inferno”, è stato soprannominato ‘Corriere Dello Sport’, mentre ‘DuttoSport’ recita “Nooooo!” in prima pagina. Selezionato il suono di.
Il generale ‘Corriere della Serra’ ha definito “alta tattica, poca tecnica, alto stipendio e bassa cultura calcistica” e “il più basso nella storia del calcio italiano” a causa della caduta della nazionale. Anche molto tempo fa, non lo sapevano”. Fabio Capello, dal canto suo, ha spiegato la sua ricetta per voltare pagina su ‘Sky Sport’: “H.Ahimè, dobbiamo smettere di seguire il calcio che faceva Cardiola 15 anni fa, non abbiamo le qualità degli spagnoli. Modello da seguire tedesco, Globes: solo Atlanta in Italia ce l’ha fatta, e guarda i risultati.
Ad Assuri il primo a mostrare la sua faccia è stato capitan Ciellini, che ha detto il suo possibile e deciso addio al Nacionel e ha chiesto al tecnico di non partire: “Siamo condannati, ma spero che Mancini rimanga”. Una delle facce più tristi è quella di Jorgenho. I rigori persi dall’uomo del Chelsea a settembre sono stati catastrofici: “Penso che mi farà male per il resto della mia vita”, ha detto a Crestfallon. “Non riuscire due volte in questo modo è qualcosa che sarà con te.” Diffuso è d’accordo.
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