Italia: l’economia perde slancio nel secondo trimestre
Un secondo post ha confermato che il PIL è aumentato dello 0,2% a un tasso trimestrale destagionalizzato nel secondo trimestre, un’espansione meno pronunciata rispetto allo 0,3% del primo trimestre, ma in linea con le aspettative del mercato. Su base annua, il Pil ha registrato nel secondo trimestre un’espansione dello 0,9%, superando l’incremento dello 0,6% registrato nel primo trimestre, e rappresentando il miglior risultato dal primo trimestre del 2023.
La moderazione trimestrale è stata generalizzata: la crescita dei consumi privati e degli investimenti fissi si è indebolita, mentre la spesa pubblica e le esportazioni sono diminuite.
Passando ai dettagli del comunicato, la spesa delle famiglie è scesa allo 0,2% nel secondo trimestre, in calo rispetto all’espansione dello 0,3% nel primo trimestre. Anche gli investimenti fissi hanno perso slancio, registrando un’espansione dello 0,3% nel secondo trimestre (1° trimestre: +0,5% t-o-t). D’altro canto, la spesa pubblica si è contratta dello 0,5% nel secondo trimestre, peggiorando rispetto al dato piatto del primo trimestre.
Esternamente, nel secondo trimestre le esportazioni di beni e servizi sono diminuite drasticamente dell’1,5% su base trimestrale destagionalizzata, in contrasto con il dato piatto del primo trimestre. Al contrario, le importazioni di beni e servizi si sono contratte a un ritmo più lento dello 0,6% nel secondo trimestre (1° trimestre: -2,7% t-o-t).
I relatori si aspettano che la crescita del PIL rimanga vicina al livello relativamente debole nel secondo trimestre fino alla fine del 2024, poiché l’aumento della spesa privata e una ripresa della spesa pubblica e delle esportazioni saranno probabilmente compensati dall’impatto sugli investimenti fissi derivante da condizioni finanziarie limitate. . Per tutto il 2024, si prevede che l’economia crescerà a un ritmo simile a quello dello scorso anno. La crescita degli investimenti fissi, dei consumi pubblici e della spesa privata diminuirà. Tuttavia, la forte crescita delle esportazioni, guidata dalla più forte domanda della zona euro nella seconda metà dell’anno, fornirà supporto. Una potenziale carenza nell’attuazione degli investimenti del Recovery Fund dell’UE rappresenta un rischio al ribasso.
Commenta le visualizzazioni. “Nel terzo trimestre la crescita continuerà ad essere in gran parte basata sui servizi, con la componente turistica a fare da traino, con alcune avvertenze”, ha affermato Paolo Pizzoli di ING “Mentre i dati della bilancia dei pagamenti sembrano confermare l’ottima performance la componente internazionale della domanda turistica, le evidenze I dati ufficiosi (dati di luglio non ancora disponibili) sono molto meno chiari sulla componente interna e anche il calo della fiducia dei consumatori ad agosto indica una certa cautela.
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