Città del Vaticano (ANSA) – Papa Francesco, in un videomessaggio rivolto alla sezione argentina del Comitato interamericano dei giudici per gli affari sociali e francescani, ha sottolineato la dottrina.
Nella sua lettera, ha detto, è anche un segno dei fallimenti che esistono “nell’applicazione dei diritti più elementari”.
Il papa ha aggiunto che la pandemia ha esacerbato “terribili scenari sociali”, e quindi milioni di persone hanno urgente bisogno di “risposte creative ed efficaci”.
“In altre parole”, ha aggiunto Francisco, “la maggior parte dei soldi e delle opportunità sono a beneficio di pochi e la maggioranza soffre di povertà”.
Il papa argentino ha sottolineato che è necessario “prendersi cura dei bisogni primari della gente” in termini di abitazione, terra e lavoro. Ha fatto notare ai giudici che qualsiasi progetto o teoria manca di legittimità se si traduce in una maggiore sofferenza e nel più grande rifiuto dei popoli.
I tre T
Inoltre, il pontefice ha auspicato che “tutti i dibattiti teorici in cui risplenderanno serviranno successivamente a cambiare la realtà dei più bisognosi di giustizia”.
Più di 400 partecipanti registrati hanno preso parte alla classe argentina. Giovedì, l’Istituto nazionale di statistica e censimento (Indec) ha pubblicato il tasso di povertà dell’Argentina, che alla fine del primo semestre dell’anno era del 40,6%.
La povertà copre 18,8 milioni di persone e l’indigenza quasi 5 milioni, per un totale di 46,4 milioni nel Paese.
per i giovani
In un’altra parte del suo discorso, Francisco ha invitato i giovani a usare i loro “talenti per correggere i torti del passato”, per andare verso una nuova economia più sostenibile e inclusiva che protegga l’ambiente e ha ammonito:
Ai giovani economisti radunati ad Assisi (Italia centrale) per l’iniziativa “Francis Economy”, il Papa ha denunciato che “pochi di loro hanno sfruttato” l’epidemia di coronavirus “per arricchirsi” e che tutto questo è “dovuto alla sproporzione”. per i nostri fratelli e sorelle più poveri”.
Ha lamentato l’esistenza di una “economia che uccide” e “nasce dal presupposto che siamo padroni della creazione, capaci di sfruttarla per il nostro bene e la nostra crescita”.
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