Gruppo terroristico sciita libanese Hizb allah reclamato 13 attacchi Contro obiettivi militari israeliani, venerdì, uno dei quali con droni, il che rappresenta una nuova intensificazione delle sue operazioni nel quadro dello scontro a fuoco che le due parti si scambiano da quasi sei settimane.
Il movimento armato ha spiegato, in una serie di dichiarazioni, che le sue azioni di venerdì erano mirate Sette “gruppi di soldati israeliani”Lo stesso Postazioni militariUn carro armato e un distaccamento delle forze speciali israeliane.
Hezbollah si è limitato a specificare che uno di essi è stato effettuato da due droni da combattimento, mentre negli altri attacchi si è limitato a denunciare l’uso di “armi adeguate”, senza fornire dettagli.
Secondo le osservazioni, le prime tre operazioni sono state lanciate contemporaneamente venerdì alle 10:30 ora locale (08:30 GMT) contro diversi gruppi di soldati israeliani di stanza nel nord del paese, e sono state seguite da decine di altre operazioni sparse in tutto il territorio giorno. .
Dall’8 ottobre, il partito sciita e Israele si sono impegnati in intensi attacchi lungo il confine tra i due paesi, un’epidemia che ha provocato decine di morti, più di 300 feriti e circa 26.000 sfollati interni solo sul versante libanese.
La crescente violenza al confine ha fatto temere che il Paese possa diventarlo Il secondo fronte della guerra di Gaza Uno scenario che il governo libanese sta preparando a vari livelli con l’aiuto delle organizzazioni internazionali e delle agenzie delle Nazioni Unite.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato martedì di aver inviato forniture mediche agli ospedali nel sud del Libano e sta lavorando con il governo libanese per valutare la sua capacità di risposta, come parte dei preparativi per una possibile guerra con Israele.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha spiegato in un comunicato che “una delle priorità dell’Organizzazione mondiale della sanità è quella di preparare gli ospedali a situazioni di incidenti di massa, quando i servizi medici di emergenza sono sopraffatti dal numero di pazienti infetti e dalla gravità delle loro ferite”.
Pertanto è già stato individuato Otto ospedali nel sud del Paese, zona di confine con Israele, come centri di “prima linea”. E dotarli delle forniture necessarie per eseguire interventi chirurgici di emergenza.
Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità lavora per raccogliere più materiali nei suoi magazzini a Beirut, valuta “continua” il livello di preparazione degli ospedali del sud e organizza corsi di formazione in collaborazione con altre organizzazioni locali e internazionali.
(Con informazioni da EFE)
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