Ancora una volta, le aziende straniere hanno messo gli occhi su Barcellona. Il Comune di Barcellona lo scorso anno ha acquisito più di 100 milioni di euro in investimenti esteri. I numeri non sono particolarmente sbalorditivi, ma segnano un punto di svolta nell’evoluzione della pandemia. In questo modo, la città si è moltiplicata cinque volte nell’ultimo anno
È stato registrato durante il 2020, quando il virus ha colpito maggiormente l’economia. Sono i dati presentati ieri dallo stesso Consiglio della capitale catalana. Diversi progetti imprenditoriali hanno inoltre portato all’avvio di 885 posti di lavoro, il doppio di quelli creati nel 2020. In questo senso, le nuove tecnologie giocano ogni giorno un ruolo sempre maggiore.
Le nuove tecnologie giocano ogni giorno un ruolo più importante
In totale, secondo le fonti, attraverso il Distretto di Promozione Economica Internazionale, la Direzione per la Promozione della Città e il Servizio di atterraggio delle imprese dell’Ufficio dei servizi alle imprese di Barcelona Activa, le varie squadre del Concistoro hanno gestito circa 130 imprese. Tredici di esse sono state realizzate, ovvero undici nuove idee e anche alcune iniziative che erano già in corso in città e che sono aumentate di dimensioni lo scorso anno.
Il governo municipale comprende che questi dati mostrano la ripresa economica della città
Il governo del sindaco Ada Colau accoglie con favore la capacità di Barcellona di attirare investitori stranieri in tempi così difficili. Il primo vicesindaco dell’Economia, del Lavoro, della Competitività e delle Finanze, il socialista Jaume Colponi, ha voluto sottolineare che, nonostante la pandemia in corso, il Comune sta promuovendo la ripresa economica di Barcellona, raddoppiando l’interesse degli investitori di altri paesi a fare affari in città e il resto dell’area metropolitana, creando così una vulnerabilità Il numero di posti di lavoro creati solo un anno fa.
“In questo momento – ha confermato il Primo Vicesindaco – siamo in fase di ripresa, e i principali indicatori dell’economia della città non fanno altro che migliorare, giorno dopo giorno. Le aziende straniere lo capiscono, accrescono la loro fiducia a Barcellona e si impegnano ad essa avviando attività sempre più a valore aggiunto”.
La maggior parte di questi progetti proviene da Stati Uniti, Regno Unito e Italia, mentre il resto proviene da Argentina, Belgio, Estonia, Francia, Paesi Bassi, Svizzera e Cina. Per settori, spiccano le imprese del settore tecnologico e delle comunicazioni con il 54% del totale, seguite dalla produzione creativa e culturale. Il resto fa parte del settore, dei servizi per aziende e privati, oltre che della logistica.
Il consiglio comunale sottolinea l’importanza di alcune di queste iniziative imprenditoriali, come il progetto PepsiCo che vuole guidare la trasformazione digitale delle aziende della capitale catalana attraverso un hub digitale globale che creerà 400 posti di lavoro entro due anni. Inoltre, il nuovo centro clienti di Costa Crociere per attirare e fidelizzare i clienti in tutto il mondo ha già creato un centinaio di posti di lavoro. Infine, il Concistoro prevede che l’azienda estone Veriff, dedita allo sviluppo di software contro l’impersonificazione digitale, creerà circa 50 posti di lavoro.
Per quest’anno, il consiglio comunale sta lavorando con un gruppo di 62 progetti, il 65% dei quali al di fuori dell’Unione Europea e con una presenza maggiore di Argentina (15%) e Regno Unito (13%). Le aziende legate alle nuove tecnologie e comunicazioni continueranno a dominare.
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