Gli scienziati che sono diventati famosi per l’epidemia sono stati tentati dai partiti prima delle elezioni legislative di domenica
“Se non avremo un vaccino contro il coronavirus, sarò molto preoccupato per quello che potrebbe accadere in un’Italia governata da partiti di centrodestra che hanno strizzato l’occhio agli anti-vaccini”. E’ il parere di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova e “capolista” del Partito Democratico (PD) nella circoscrizione Europa in vista delle elezioni legislative di domenica prossima. Da veterano di questa formazione di centrosinistra, ha deciso di entrare in politica approfittando del riconoscimento ottenuto durante la pandemia, in cui è emerso come uno dei virologi più rispettati del Paese.
Crisanti non è l’unico esperto legato al coronavirus che può viaggiare dagli ospedali e dagli schermi televisivi ai corridoi del potere. Pur non candidandosi alle prossime elezioni legislative, ha manifestato la volontà di entrare nel prossimo governo, Matteo Bassetti, direttore dell’ambulatorio di malattie infettive della Clinica San Martino di Genova. “Sono pronto ad aiutare come tecnico”, ha commentato Bassetti il mese scorso quando gli è stato chiesto se gli sarebbe piaciuto essere il ministro della Salute nel futuro incarico esecutivo.
È nota la simpatia di Basti per il blocco di centrodestra che, secondo tutti i sondaggi, esordisce come candidato privilegiato al prossimo appuntamento con le urne. La coalizione conservatrice è composta da Fratelli d’Italia (FdI, Fratelli d’Italia), il partito di estrema destra Giorgia Meloni, la Lega di Matteo Salvini e il marchio elettorale di Silvio Berlusconi Forza Italia.
Come Crisanti, anche l’altro epidemiologo catapultato alla fama a causa della pandemia, Pier Luigi Lopalco, sta cercando di evitare una vittoria del blocco di centrodestra. Di corsa di sinistra al Senato della regione Puglia, nel sud del Paese, ha esperienza politica, avendo coordinato nella sua comunità la commissione preposta alla gestione del COVID-19, dove è stato anche membro del Consiglio Generale della Sanità . Lopalco è convinto che la destra sia più pericolosa quando si tratta di gestire la pandemia rispetto alla sinistra perché “si preoccupa più dell’economia che della salute”. Queste affermazioni hanno acceso la logica critica dei partiti conservatori.
“Mi viene la pelle d’oca quando penso che si possa parlare di virologi di destra e di sinistra. La prima cosa dovrebbe essere il benessere dei pazienti e la salute generale. L’integrità scientifica è la mia bussola, il resto non conta”, afferma Crisanti, rilevando di aver criticato in passato alcune decisioni della Regione Veneto di destra e alcune dell’esecutivo centrale uscente, da cui il Pd ha stato lontano, distaccato, a dirlo. Li ha accusati di non agire con sufficiente fermezza per cercare di fermare la diffusione del virus. “L’integrità scientifica non può essere messa in discussione dalle idee politiche che ogni individuo possiede”, conferma il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, che ha risposto al suo ingresso in politica Matteo Salvini, leader della Lega, con un duro messaggio sui social: «La scienziata televisiva Kristanti, candidata con il Pd. Penso che ora si siano capite tante cose. »
Difendere il “bene comune”
Per questo esperto è particolarmente importante che partiti come la Lega o i Fratelli d’Italia si mostrino in alcune fasi dell’epidemia compatibili con i movimenti anti-vaccino o con chi si è opposto all’uso del certificato di vaccinazione. “Purtroppo si sono dimenticati che il bene comune dovrebbe essere il loro obiettivo principale e hanno preso una posizione che non rispondeva agli standard scientifici”, critica Crisanti, che era relativamente calmo davanti alla “situazione di equilibrio” con cui aveva a che fare. ricevuta.
“E se emergeranno nuove variabili che metteranno in seri problemi le persone vaccinate o coloro che battono la malattia, il colore politico del governo avrà poca importanza. Torneremo sui requisiti di salute pubblica e il virus stabilirà nuovamente l’agenda”.
L’estrema destra sospende il candidato per aver elogiato Hitler
Il partito di estrema destra Fratelli d’Italia, favorito alle elezioni legislative di domenica prossima, ha sospeso un suo candidato al parlamento per aver elogiato Adolf Hitler sui social. Calogero Pisano, leader del partito Georgia Meloni in provincia di Agrigento, Sicilia e membro del Comando Nazionale, ha postato su Facebook nel 2014 che lo slogan del partito (“Italia prima di tutto”) gli ricordava “un grande statista 70 anni fa”, spiegando di non parlare di Benito Mussolini ma di un ‘tedesco’.
Di conseguenza, Pisano ha “immediatamente” sospeso le sue funzioni interne, secondo un comunicato del partito, sottolineando che “non rappresenta i fratelli d’Italia a nessun livello e gli è vietato usare il loro stemma”. La lettera riconosce che può anche essere punibile dalla legge.
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