Quando esce in Spagna Ricardo, l’ultimo romanzo dell’iconico commissario Montalbano, ripercorriamo un emozionante viaggio nella storia di Giallo, la letteratura criminale del Paese d’oltralpe.
In Italia , sesso nero tende a sovrascrivere la sua etichetta a Riflette brillantemente le realtà sociali di una nazione determinata a distinguersi dal suo scontroso presenteCome se avesse paura di perdere la sua colossale memoria, che si interseca sempre con le componenti politiche.
Questi tratti furono esemplari nella tradizione del Novecento, già affrancata dalla dominazione americana durante il fascismo, quando Visconti si adattò nel 1942. Il postino chiama sempre due volte in sessionela sua prima apparizione nella regia e L’inizio di un percorso stilistico comune da Palermo a Genova, minuzioso nei dettagli, ricco di risvolti quotidianiabbastanza potente da generare immagini permanenti per ogni distretto o città.
Leonardo Sicia lo fece con la Sicilia e dopo la sua morte consegnò la bacchetta al quasi contemporaneo Andrea Camilleri, che Ha assistito a un’intera era attraverso la sua serie con protagonista il Commissario Tranne Montalbanola cui ultima versione è stata pubblicata nel nostro paese.
Ricardo Non è considerato un esempio di libro ritrovato dopo la sua morte di sorpresa in un cassetto. Il suo autore ha finito di scriverlo nel 2005 e Grazie alle sue caratteristiche speciali, ha capito di avere il tocco finale nelle avventure del suo personaggioAd accompagnarlo in questo addio ci sono i soliti sospetti nelle sue avventure nella fittizia Vegata, forse la città del pianeta con il maggior numero di morti per metro quadrato, date le sue ridotte dimensioni.
Un saluto a Pirandello
Questa volta tutto inizia con uno shock. Alle cinque del mattino l’eroe, qui crepuscolare e stanco della sua professione, riceve per sbaglio una telefonata di un uomo ucciso solo 15 minuti dopo, in attesa dell’arrivo dell’ultimo membro del Sunday Infantry Group. Montalbano non si comporta come un qualunque poliziotto, ma qui è anche stanco di avere una risposta in tv. La presenza di questa dicotomia delirante solleva infiniti dubbi sul suo comportamento e sui problemi di lavoro, poiché l’anno scorso non può dirigere con calma le indagini o essere chiaro se sta procedendo liberamente o causato dai tic osservati nell’altro sé sul piccolo schermo.
La rabbia del commissario e il suo mare di incertezza porteranno a un altro culmine della saga, ulteriore testimonianza del bagaglio intellettuale di Camilleri, ed estremamente abile nel presentare Ricardo Omaggio parallelo a Luigi Pirandello e Manuel Vazquez Montalbin I continui e inediti dialoghi di Montalbano con l’autore, che si trasformano in una imperfetta pulsione di marionette a causa della ribellione dei burattini, il proprietario delle pagine, un adulto con risorse ed esperienza sufficienti per essere guidato senza legami o consigli da un vecchio che è stanco di inventare troppe storie per promuovere questo figlio ingrato, ed è molto indipendente. Per accusare il padre di essere un ladro, una persona impegnata approfitta di conversazioni private per pubblicare libri e vendere i propri diritti a produttori senz’anima.
Dagli anni del fascismo agli anni del piombo
L’addio di Montalbano analizza la sua eredità, che a sua volta è l’erede di altri antenati italiani, come il maggiore Augusto de Angelis, che negli anni ’30 era molto popolare grazie a più di 20 romanzi con protagonista il commissario milanese Carlo de Vincenzi. Queste opere furono bandite dalla dittatura Mussolini, intenzionata a vendere una strada senza morte grazie al ripristino dell’ordine pubblicoin pericolo a causa della cattiva morale di quelle telenovele che fanno eco ad Agatha Christie, la leggendaria per l’apertura e per aver combattuto l’alt-right con le armi dell’inchiostro e dell’arguzia.
De Angelis e Camilleri, ciascuno a modo suo, hanno beneficiato della facilità Giallo Per mantenere i lettori agganciati ai ricercatori carismatici, Un classico trucco sfruttato al massimo da Maurizio Di Giovanni, artefice di Due Dinastie Napoletane. Romanzi gialli come quelli del commissario Ricciardi e Bastardi di PizzofalconeEntrambi con la loro rigorosa versione audiovisiva.
Il primo è stato dispiegato in modo imperfetto a Lumen, interrompendo lo sviluppo di questo giovane con il talento imperfetto di vedere individui di tutte le età esalare l’ultimo respiro. Questa maledizione lo porta via dalla normalità, accontentandosi di aver risolto molteplici omicidi nell’ombrosa Napoli negli anni ’30. Mentre rinchiude il suo amore per la vicina Enrica per non trasmetterle troppa infelicità, e si nega la felicità in un’atmosfera che sembra piovere sempre a causa di un contesto minaccioso e della conclusione di indagini, impossibile senza la compagnia di Il sergente Mayoni, l’antifascista nascosto di Dotori Modo e la saggezza popolare di Nieta, dalle orecchie effeminate in ogni angolo urbano.
Ricciardi evoca il commissario nero più famoso d’Italia, l’Ingravallo di La rivolta che va a Merulana (Recuperato l’anno scorso al sesto piano), lo spettacolo inclassificabile di Carlo Emilio Jada ambientato a Roma nel 1927 tra ricchi e poverissimi e tanti fogli con macchie di ogni tipo. La storia del nostro secolo si basa sugli anni di piombo e sull’ultimo avvertimento di Pasolini Su come i figli dei partiti adottano l’estetica dei ricchi per partecipare alla festa capitalista, e la realizzano controllando, dalla fine degli anni Settanta, i tre assi del mercato nero: sesso, droga e gioco d’azzardo.
Panorama solido e vario
Queste fondazioni balzarono a Giancarlo di Cataldo Romanzo Criminaletradotto qui prima come romanzo giallo poi Roma criminalequasi ignaro delle ramificazioni dei suoi vari formati, dal libro alla celluloide, dalla celluloide alla serie, Vittoriosa tra il pubblico e di scarsa qualità rispetto al resto del suo spettacolo. E lo scrittore si rinnova con lo sviluppo storico degli atti criminali della banda della Magliana, succeduta nel culmine della criminalità capitolina a governanti frustrati dall’anarchia, Il punto di partenza suburasenza un editore in Spagna nonostante la qualità della trilogia finanziata da Netflixa livello della migliore presentazione europea nel settore del linguaggio moderno e dei temi trattati, dalla crisi dei migranti alla corruzione degli ultimi decenni.
Se di Cataldo domina Roma, Catania appartiene a Cristina Cassar Scalia e al vicecommissario Giovanna Garassi (sabbia nera), Firenze di Marco Vici e Amina Bordelli (lavoro sporco), così come Milano appartiene a Gianrico Carofiglio, uno Stakhanovy esperto nell’arte della nascita dei corsi di polizia. Quest’ultimo è vestito come una donna in abiti La disciplina di PenelopeE il Soprannome Spada, L’accusa si è trasformata in cani insanguinati senza licenza per esercitare le loro attività e li ha annegati nell’intuizione per dimenticare l’alcolSi allena di più, fuma di meno e rinasce inesorabilmente dalle ceneri del suo passato, per poi scoprire a poco a poco come la sua posizione si è consolidata nella narrativa contemporanea.
Questa diversità compositiva e geografica è un’ottima notizia per L’Italia letteraria, così condita nelle battaglie delle tenebre, al punto da salire ai vertici del vecchio mondo senza nulla di nuovo. vero crimine – Non invano, Dino Buzzati rinnovò il giornalismo giovanile nella seconda metà degli anni Quaranta – e aprì una miniera d’oro di scaffali trans-caseari, dove la fantasia fantastica convive in squisita sintonia con articoli sulla violenza reale, La formula della Divina Provvidenza tra spettacolo con sangue educato e urgenza del cittadino di capirese possibile, le particolarità di un paese bello, affascinante e pazzo.
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