Il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, e il vicepresidente dell’ente, Luis de Guindos, hanno confermato che l’inflazione nell’area dell’euro rimane forte, soprattutto per quanto riguarda l’indicatore core, nonostante il calo della media complessiva.
“Riteniamo che quest’anno l’inflazione core diminuirà in modo significativo, mentre le dinamiche dell’inflazione core rimarranno forti”, ha affermato oggi de Guindos in un discorso in Italia.
Il funzionario si aggiunge alle osservazioni di ieri di Lagarde, che ha ammesso che l’inflazione core rimane “estremamente alta”.
In un discorso agli studenti a Firenze, in Italia, trasmesso dall’agenzia di stampa Bloomberg, il direttore francese ha osservato che la BCE aveva ancora una “base da coprire” per riportare l’inflazione al suo obiettivo di medio termine del 2% su base annua.
Tuttavia, ha sottolineato che gli aumenti dei tassi di interesse attuati dall’ente dallo scorso luglio “hanno iniziato a funzionare” nell’eurozona, che è composta da una ventina di paesi che utilizzano l’euro come moneta.
In questo senso, de Guindos ha avallato la posizione della Bce di evitare di giudicare con i prezzi il percorso da seguire e ha sottolineato che “dipenderà dai dati”.
Ayer el instituto de estadísticas europeo Eurostat informa che l’inflazione generale di marzo nell’Eurozona è arrivata al 6,9% annuale, che rappresenta un nuovo descenso tras haber haber alcanzado un record storico del 10,6% in ottobre passato e 8,5 % Lo scorso mese.
Sebbene i dati sull’energia abbiano portato a un calo significativo dei titoli dei giornali, la preoccupazione maggiore riguarda i prezzi degli alimenti e l’inflazione di base, che continua a stabilire nuovi record.
L’alimentare è salito del 15,4% annuo rispetto al 15,0% di febbraio, mentre l’indice core – che non include i valori volatili di questa componente e dell’energia – ha toccato un nuovo record del 5,7%, con i servizi in rialzo.
Da parte loro, de Guindos e Lagarde hanno entrambi sottolineato le turbolenze bancarie delle ultime settimane che, sebbene iniziate negli Stati Uniti, hanno avuto un effetto contagioso in Europa portando alla vendita forzata di Credit Suisse a UBS.
De Guindos ha sottolineato che il sistema bancario europeo è “flessibile” con “una forte liquidità e posizioni patrimoniali superiori ai requisiti minimi”.
“È troppo presto per trarre conclusioni sull’impatto di tutto questo sulla crescita e sull’inflazione. L’interruzione potrebbe essere di breve durata, ma se ci saranno effetti inflazionistici, si vedrà nei dati”, ha aggiunto il portoghese.
Da parte sua, Lagarde ha ribadito che le tensioni nel sistema finanziario non interferiranno con la politica dell’entità in materia di inflazione e ha indicato, come de Guindos, che le banche europee sono forti e che un crollo è improbabile in quanto tale. Silicon Valley Bank (SVB) negli Stati Uniti.
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