Estradano in Italia il capo mafia detenuto a Casteldelfels

Estradano in Italia il capo mafia detenuto a Casteldelfels

Un tribunale nazionale ha deciso di estradare in Italia Vittorio Raso, capo dell’organizzazione criminale mafiosa calabrese “Natranguetta”. Arrestato a Casteldelfels a giugno E questo giovedì è stato trasferito all’aeroporto di El Prat per essere consegnato alla polizia italiana.

Man mano che avanzi Paese e confermato F Fonti vicine al caso hanno affermato che la polizia nazionale ha trasferito Raso all’aeroporto El Prat di Barcellona giovedì per consegnarlo alle autorità italiane, dopo che il giudice Joaquin Gadia dell’Alta Corte nazionale ha approvato la sua consegna.

Quattro mandati d’arresto europei

Su di lui hanno pesato quattro ordini europei di arresto e di resa (OEDE), tre dei quali sono stati accettati da un giudice alla fine di giugno quando non ha trovato “motivi legali” per rifiutare la richiesta delle autorità italiane.

Stanno rispondendo a due richieste provenienti dall’Italia per processi giudiziari separati per reati come traffico di droga, frode o estorsione, e un terzo per reati contro la salute pubblica o reati basati su pene superiori a 17 anni di reclusione. sistema.


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Scrittura e organizzazione

La prima data, invece, risale all’ottobre 2020, quando Raso, che è nato in Albania e ha cittadinanza italiana, è stato arrestato nella periferia di Barcellona e rilasciato dopo essere andato in tribunale, accusato all’epoca solo del reato di estorsione.

Tuttavia, due ore dopo la sua scarcerazione, è arrivato in tribunale, dove ha presentato una dettagliata denuncia con nuovi gravi reati per i quali l’Italia ne ha chiesto l’estradizione – appartenenza a un’organizzazione criminale e traffico di droga, oltre all’estorsione – ma Raso era già fuggito .

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La polizia locale di Casteldelfels lo ha arrestato sotto sorveglianza di routine

In quest’ottica il Tribunale nazionale ne ordinò il nuovo arresto e quasi due anni dopo, il 21 giugno, la polizia locale di Casteldelfels, regolarmente, fermava e controllava Raso, che portava documenti falsi. Dopo aver controllato le sue impronte digitali e altri requisiti, è stato arrestato, dopodiché è stato mandato in prigione.

Raso ha rifiutato di essere estradato in Italia, dicendo di avere radici poiché viveva in Spagna da tempo. FIn realtà la sua situazione era “fuggita”.

Un “segreto indotto”, dice il giudice, da cui “difficile dedurre radici”. “Piuttosto, era una situazione di inibizione indotta, che non consente di attribuirla come motivo per rifiutare o condizionare il parto”, aggiunge.


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Michea Navarro

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Poiché Raso era un membro chiave all’interno della struttura della ‘Ndrangheta, si ritiene abbia ricoperto la carica di “Vangelo”, la figura principale dell’organizzazione calabrese, che svolge le sue attività criminali principalmente attraverso il traffico di droga. Droghe e armi.

Un mandato d’arresto europeo si è concentrato su ciò che è accaduto nel 2016 quando, come parte della ‘Ndrangheta, avrebbe estorto alle vittime attraverso minacce e violenze per riscuotere il 10% di interessi mensili da persone a cui l’organizzazione aveva precedentemente prestato denaro. Si va da 40.000 a 50.000 euro.

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