Escrivá respinge l’idea che la riforma delle pensioni implichi una “perdita di competitività”.

Escrivá respinge l’idea che la riforma delle pensioni implichi una “perdita di competitività”.

Madrid, 10 marzo (stampa europea) –

Il ministro dell’Integrazione, della Previdenza Sociale e della Migrazione, José Luis Escrivá, ha respinto l’idea che la riforma del sistema pensionistico significherebbe “una perdita di competitività”, ma ha sottolineato invece che porterebbe “più protezione sociale”.

Lo ha detto il capo della Previdenza via Twitter, in cui ha difeso l’intesa raggiunta venerdì in seno al governo e con la Commissione europea, di fronte a pareri che “mettono in discussione” le misure del reddito atteso.

Per supportare questa idea, Escrivá ha condiviso alcuni dati sui contributi, che significano meno di 40 centesimi per ora lavorata e continueranno ad essere “ben al di sotto” della media dell’eurozona.

In tal senso, ha utilizzato i casi di alcuni “vicini” della Spagna come esempio di confronto “in termini di costo orario del lavoro”. Così è ancora 37 centesimi in più, ha precisato, 6 euro in meno dell’Italia e circa 15 centesimi in meno di Germania e Francia.

Oltre alle previste modifiche al sistema contributivo, uno dei principali temi affrontati da tale riforma è il periodo di calcolo della pensione da calcolarsi o con gli ultimi 25 anni di contribuzione o con i 29 anni di contribuzione, di cui: il i peggiori due possono essere esclusi, così che in questo caso il calcolo Il secondo, in pratica, ha 27 anni.

Questa nuova proposta ha il sostegno di Bruxelles e Uniidas Podemos ed è stata presentata venerdì agli agenti sociali, con i quali il ministero dell’Integrazione si incontrerà di nuovo lunedì prossimo.

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