Ogni volta che parli di grandi scienziati della storia, è probabilmente uno dei primi nomi che ti vengono in mente Isacco Newton E la sua bizzarra storia sulla mela e la gravità. Ed è che questo fisico inglese del diciassettesimo secolo rappresenta davvero una pietra miliare nella storia spiegando le leggi che governano sia il moto dei corpi nell’universo, sia il moto dei corpi sulla terra, con La legge universale di gravità Basato su Le tre leggi della meccanica classicarispettivamente.
Tuttavia, il suo lavoro sulla luce e sul colore è un po’ meno popolare, ma altrettanto importante. Infatti, fino agli studi di Newton del 1665, si riteneva che i colori nascessero come risultato di certe interazioni negli occhiali e che la luce solare fosse naturalmente bianca. Tuttavia, lo era Il primo ad accorgersi che era la luce bianca a dare origine ai coloriperché si decompone in esso grazie alle sue proprietà di rifrazione.
Attraverso un semplice esperimento con un file prisma rifrattivoNota come la luce si decompone in diversi colori. Allo stesso modo, è stato anche stimato che gli oggetti opachi assorbono alcuni colori e ne riflettono altri, e quelli che vengono riflessi sono quelli che raggiungono gli occhi. Questo lavoro è stato così importante che è stato pubblicato sulla rivista Società Reale Nel 1672 fu riconosciuto come Il primo articolo scientifico pubblicato nella storia.
Storia del colore
Fu il primo a definire i colori filosofo Aristotele. Intorno al IV secolo a.C. dimostrò che tutti i colori si formano mescolando solo quattro colori primari. Questi colori erano terra, acqua, fuoco e cielo, anch’essi in perfetta armonia con i quattro elementi che governavano il pianeta. Ha anche aggiunto che la luce e l’ombra possono influenzare questi colori, oscurandoli o schiarendoli, il che porta all’emergere di alcune differenze.
Questa teoria non avanzò fino al XVI secolo grazie alle osservazioni Poliedrico Leonardo Da Vinci. Questo poliedrico italiano definì il colore come qualcosa di appropriato alla materia. Inoltre, stabilì più profondamente quella prima scala dei colori primari, delineata da Aristotele, che diede origine a tutti gli altri colori. Nel suo caso suggerì il bianco come colore principale, poiché sosteneva che fosse l’unico colore che permetteva di recepire il resto dei colori: il giallo alla terra, il verde all’acqua, il blu al cielo, il rosso associato al fuoco e il nero Nonostante questo, alla fine della sua vita ha messo in discussione la sua teoria quando ha notato che il verde può derivare da una miscela di altri colori.
Alla fine, un secolo dopo, Newton scoprì la verità: La luce è colore.
La teoria della luce di Newton
Nel 1665 Newton scoprì nel suo laboratorio che quando la luce bianca passava attraverso un prisma, si divideva in colori che formano uno spettro, il che significa che Era la luce bianca che comprendeva tutti i colori visibili. Per eseguire questo esperimento, prese come principale un prisma trasparente e verificò che i raggi che apparivano fossero primari e non potessero essere ulteriormente divisi. Inoltre, come controllo, collocò due prismi in modo che i raggi rossi che uscivano dal primo si incontrassero quando passavano attraverso il secondo, creando di nuovo quella luce bianca.
Questo fenomeno è lo stesso che osserviamo quando la luce viene rifratta sul bordo del vetro o della plastica e sulla superficie si forma un piccolo spettro di colori. È visibile anche quando piove ed è soleggiato, poiché le gocce di pioggia eseguono lo stesso processo dei prismi e distruggono la luce incidente del sole, il che porta alla comparsa di Arcobaleno.
Newton ha anche notato che questa rifrazione dipende dall’oggetto, in modo tale che alcuni oggetti opachi assorbono alcuni colori invece di rifletterli tutti. Allora capiscilo Quei colori che si riflettono sono quelli che arrivano agli occhie quelli che fanno sì che a quel particolare oggetto venga assegnato un colore specifico.
Ossia Newton spiegò che quando si osserva una superficie rossa, si tratta in realtà di una superficie con un pigmento che assorbe tutti i colori che la luce bianca contiene, tranne il rosso, che viene riflesso, catturato dall’occhio umano e decodificato dal cervello. come rosso. colore.
La dualità della luce
Anche se completamente rivoluzionato dall’ottica, la teoria di Newton Non del tutto giusto. È che gli esperimenti condotti sulla rifrazione e l’assorbimento della luce da parte di oggetti oscuri hanno portato Newton a farlo Formula che la luce consiste di particelle, cioè di piccole particelle, e non di onde, come ritenevano altri studiosi dell’epoca. Infatti, quando nel 1703 pubblicò il suo libro più importante sull’ottica, otticain cui sosteneva queste idee di natura fisica insieme al resto delle teorie sulla luce e sul colore, ricevette serie critiche dai fisici Hooke e Huygens, che difendevano la natura ondulatoria.
Infatti, anni dopo, gli studi di Planck ed Einstein abusarono di quella natura fisica che Newton aveva sostenuto, e giunsero alla conclusione che La luce in realtà contiene dualità onda-particella, nel senso che si comporta contemporaneamente come un piccolo corpo e come un’onda. Questa è una teoria che rimane vera fino ad oggi.
Tuttavia, era la teoria della luce di Newton Di base Per spiegare la natura dei colori che decorano anche il mondo visibile Di base Per i successivi studi che hanno dimostrato la duplice natura della luce.
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