Dolore nel mondo dello spettacolo: la morte del produttore Lino Batalano

Dolore nel mondo dello spettacolo: la morte del produttore Lino Batalano

Lino Batalan

La notizia ha scosso il mondo dello spettacolo sabato pomeriggio. Pasquale Cosimo BatalanoConosciuto da tutti come Lino BatalanMorì improvvisamente all’età di 76 anni. Colleghi e amici hanno confermato l’agonizzante partenza del leggendario regista e produttore teatrale, e hanno annunciato che le sue spoglie saranno trattenute nelle prossime ore al leggendario Teatro Maipu.

“Molto triste informarvi di questa notizia, il caro Lino Batalano è morto mezz’ora fa”, ha detto. Alessandro Zarate che era l’addetto stampa al suo teatro di San Telmo, Castore e Polluce. In un’intervista a Programma televisivoHa spiegato: “Ho lavorato con lui per 25 anni, quindi sono molto triste. Era come una famiglia per me. Ha avuto una grande storia. E con lui muore una parte molto importante dello spettacolo argentino”.

Lino Batalano nella stanza Castore e Pólux.  (Immagine per gentile concessione di Alejandro Zarate)
Lino Batalano nella stanza Castore e Pólux. (Immagine per gentile concessione di Alejandro Zarate)

Dieci giorni prima, Batalano era scivolato nella vasca da bagno della sua casa per la quale era stato operato. “Hanno dovuto subire un intervento chirurgico all’anca ed è stato ricoverato in ospedale per due giorni, ma stava bene. Infatti l’ho chiamato di recente perché stavamo preparando un biglietto che le avrebbe dato Infobae. Ed era eccitato, perché si stava riprendendo in modo sorprendente, quindi mi ha detto che l’avrebbe fatto. Ma ieri sera ha iniziato a truccarsi ed è morto a casa verso le due del pomeriggio”.

Dal canto suo, dall’account Twitter del Multiteatro Comafi, Carlo Rothenberg Ha sottolineato: “La morte improvvisa di Lino Batalano è un colpo doloroso per la comunità artistica. Da questo palcoscenico teatrale accompagneremo la sua famiglia, i suoi amici e i suoi colleghi in questi tempi tristi”.

Il tweet di Carlos Rottemberg
Il tweet di Carlos Rottemberg

Dopo aver appreso della sua scomparsa, Alexandre FerrotisMaipo, l’attuale chief press officer di Maipo, ha dichiarato in un’intervista a questo mezzo: “As Alessandro RomiLeno era uno dei Chisciotte per il teatro. Con la morte di Romay e la morte di Leno, non ci sono più Chisciotte nel teatro. Era il teatro Chisciotte, ecco come lo sapevo”. Sottolineò che il mio incarico era sabato e domenica compagno S venire da lontano Con il duello è iniziato con la restituzione dei biglietti, dove Batalano sarà lì salutato.

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Il noto regista e produttore teatrale è nato il 21 aprile 1946 a Gaeta, in Italia, ed è emigrato con la famiglia in Argentina nel 1951. Si è formato con Luigi Motora S Maria Luz Regas Al Teatro Regina di Buenos Aires dal 1963. E nel 1969, quando aveva solo 23 anni, diede la sua prima produzione al Teatro Old Embassy in Soepaşa Street.

Una delle ultime foto di Lino Batalano (Immagine cortesia di Alejandro Zarate)
Una delle ultime foto di Lino Batalano (Immagine cortesia di Alejandro Zarate)

La sua lunga carriera include la creazione di due leggendari bar party negli anni ’70: gallo rosso S gallina incinta. In questi edifici situati nel quartiere di San Telmo, figure come Ida Diaz, Carlos Perciaval, Antonio Gasala, Sebi Linkowski, Eagle Martin, Jorge Luz, Nene Marshall, Amelita Baltar, Maria Rosa Gallo, Nasha Guevara S Enrico Pente, tra le altre cose. Era anche un manager Les Lutero.

Nel 1994 assume la guida del Maipo e porta in quel teatro le stelle della danza di statura Giulio Bocache è stato il suo rappresentante per molti anni, e Eleonora Cassanocosì come artisti come Alfredo AlconE il Norma Allender S Ricardo Darin. Nel 2001 ha ricevuto un Diploma di Merito nella Categoria Connext Production e nel 2011 ha vinto il Platinum Producer of the Decade Award.

In un’intervista a Luigi NavarcioLino, parlane Le difficoltà che ha attraversato Quando si tratta di lavorare in questo paese, però, ha detto che non ha mai pensato di andarsene. “Senti, io sono italiano, sono nato in Italia, sono fallito nell’82, con un compagno avevo il Teatro Pambalinas, che era a Chacabuco, e un giorno sono arrivato, ho chiuso la porta e ho preso tutto. Era il tempo di andare in Italia o dovunque, e no, mai, mai. Ha parlato di cosa significava per lui il Teatro Maipo: “È una scatola di caramelle, quelle scatole di caramelle sono piene di ogni cosa gustosa che piace”.

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