Variazioni sullo stesso argomento: Da mesi alcuni genitori promuovono misure legali per vaccinare i propri figli, e minori, contro il Covid-19, tenendo conto di fattori che ipoteticamente li rendono particolarmente vulnerabili, in un momento in cui le cure delle autorità si sono concentrate su insegnanti e anziani. Sono stati curati… Ora, quando le autorità hanno imposto vaccinazioni o test negativi per entrare in bar, teatri, stadi o altri luoghi dove la folla può radunarsi e le infezioni si moltiplicano, ci sono cittadini titubanti che affermano di difendere il loro diritto a non farlo. nutrire.
Hanno ragione…? Hanno il diritto…?
-II-
Nessuno può pretendere di essere il proprietario assoluto della verità e della ragione. Ma così come nessuno può imporre ad altri il dovere di vaccinare, così nemmeno può limitare il diritto di non farlo a chi lo decide. Le loro ragioni, per quanto errate, ingiustificate e persino strane possano sembrare, sono degne di rispetto in ogni caso. E anche se la stragrande maggioranza della popolazione accetta e aderisce alle decisioni delle autorità, i ribelli hanno tutto il diritto di esserlo.
Quando i diritti fondamentali dell’individuo sono in conflitto con le decisioni dell’autorità volte a garantire la salute pubblica, si presume che l’interesse collettivo debba prevalere sui diritti di ciascuno. L’autorità, nell’imporre la validità generale di una decisione, o il giudice, nella risoluzione di un particolare ricorso, devono compiere un esercizio di ponderazione che non deve essere arbitrario o speculativo, tenendo conto, in primo luogo, se le sue disposizioni contribuiscono al raggiungimento di un scopo legittimo (salute collettiva nel caso); secondo, se non si trova un’alternativa migliore; E terzo, se è ragionevole presumere che il beneficio delle restrizioni alla fine sarà maggiore del danno che potrebbero causare.
Se il bene pubblico è al di sopra del bene privato, si deduce che le autorità stanno facendo il loro lavoro garantendo che la maggior parte della popolazione abbia accesso ai vaccini e anche imponendo sanzioni indirette – come la limitazione dell’accesso a determinati luoghi – a coloro che resistere alla loro applicazione.
-il terzo-
In alcune città della Spagna, dell’Italia e dei Paesi Bassi, la forza pubblica è stata utilizzata per reprimere manifestazioni di insoddisfazione per le restrizioni imposte dalle autorità. Qui l’esercizio del diritto al calcio non è arrivato a tanto… per fortuna.
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