(ANS – Palermo) Nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre, l’Università degli Studi di Palermo ha conferito al Rettore salesiano il titolo di Dottore Honoris Causa in Scienze dell’Educazione.
I lavori accademici si sono aperti con il saluto e il benvenuto del Rettore, professor Massimo Mederi, seguito da un video di presentazione istituzionale dell’ateneo siciliano e da un intervento del Direttore del Dipartimento di Scienze Psicologiche e Pedagogiche per la Fisica, l’Esercizio e la Formazione , Professor Gioacchino Lavanco.
Davanti alla numerosa presenza di autorità civili, accademiche, religiose e salesiane, tra cui monsignor Rosario Villa, vescovo di Moramanga in Madagascar; don Giuseppe Costa, portavoce ufficiale della Comunità Salesiana; e padre Giovanni D’Andrea, Superiore dell’Ispettoria Siciliana (ISI) – Sono stati indicati tre motivi di gratitudine della città e della popolazione siciliana verso i figli di Don Bosco.
A partire dalla percentuale di presenze; Segue il corso universitario per operatori di comunità che è attivo da dieci anni nel dicastero e si ispira alla pedagogia salesiana; In terzo luogo, l’impegno dei Salesiani a restare tra i bambini, accanto alla popolazione nelle situazioni difficili e nel lavoro quotidiano.
Successivamente la professoressa Francesca Bedoni, coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Educazione, ha presentato le motivazioni della concessione del titolo, affermando: “Ciò che rende così convinto l’educatore san Giovanni Bosco è la sua convinzione che in ogni giovane c’è la possibilità di una redenzione umana Padre Angel Fernandez Artem non ha mai dubitato di questa certezza e l’ha sempre tradotta in opzioni educative e comunicative.
Ciò, ha aggiunto, si è verificato “soprattutto nella fase più grave dell’epidemia, con la conseguente crisi ancora in atto nel settore dell’istruzione”.
Il professor Bedone ha anche notato che padre Angelo scriveva ai Salesiani: “Aperto per noi Deve essere una password. Spazi aperti, ambienti e finestre sulla vita. Ci apriamo all’incontro con l’altro. Abbandoniamo tutto ciò che ci chiude, e riacquistiamo il senso della nostra apertura, e l’apertura del cuore. Riacquistiamo la visione di un orizzonte più ampio”..
“Tutto questo – ha concluso il docente – padre Fernández Artem lo fa con stile, perseveranza e con meravigliosa armonia, da un lato con amore e preoccupazione per la cultura, l’umanità nelle sue espressioni più belle, e dall’altro diffondendo la conoscenza di tutti questo attraverso strumenti multimediali come video, social network e altri.
E lo seguì Lode Scritto dalla professoressa Alessandra LaMarca, Responsabile del Dipartimento di Educazione e Pedagogia Speciale, che ha evidenziato alcune caratteristiche specifiche della pedagogia salesiana a partire dai tempi di Don Bosco. Tra questi ci sono l’impegno per la formazione professionale, l’attenzione degli insegnanti nel farsi conoscere dagli studenti, la visione dell’istruzione esclusivamente come servizio e mai come strumento di potere, e una visione complessiva dei giovani e delle loro potenzialità.
Il professor La Marca ha inoltre evidenziato la modernizzazione della pedagogia salesiana portata avanti da padre Ángel, anche negli ambiti moderni dell’ambiente digitale e integrato. Così, parlando del Rettore, ha affermato che egli “si distingue come una figura esemplare per chi si è già laureato o sta per laurearsi in Scienze dell’Educazione”.
Dopo lo stesso annuncio, don Artem ha fornito alcuni esempi dei successi dell’educazione salesiana registrati in tutto il mondo: tra i bambini di strada nelle Filippine, tra i giovani vittime della violenza in Sierra Leone, o tra i bambini soldato in Colombia.
Infine il rettore gli ha presentato il sindaco Lettura magicaDal titolo: “L’educazione salesiana tra presente e futuro”, passiamo in rassegna brevemente 10 caratteristiche che la contraddistinguono.
Testo completo di Lettura giudiziaria È disponibile qui
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