Il primo vicepresidente nota che stiamo “attraversando un momento di grande incertezza” e avverte che “dobbiamo prepararci al peggio, sperando che non accada”.
Aspetta, le curve stanno arrivando. Lo riconosce la prima vicepresidente, Nadia Calvino, che in un’intervista a Cadena Ser lo stesso giorno ha avvertito che erano noti i dati scarsi sull’occupazione di luglio e ha avvertito che la Spagna dovrebbe “prepararsi al peggio, sperando ovviamente che lo faccia non succede”.
Il ministro dell’Economia non è stato nemmeno in grado di escludere una recessione in Spagna e ha osservato che “stiamo attraversando un momento di incertezza molto elevato”, quindi tutto dipenderà da cosa accadrà con la guerra in Ucraina, le forniture alimentari, la politica monetaria dell’economia dopo che i tassi di interesse sono alti… “Ci sono così tante incertezze che è particolarmente difficile cercare di prevedere cosa accadrà”, ha ammesso.
La sua descrizione di cosa fare: “Tieni gli occhi sulla strada e mantieni la presa sul volante”, perché “le curve stanno arrivando”.
Le parole del vicepresidente arrivano in un momento in cui l’impatto della crisi è già stato riportato nei dati sull’occupazione, poiché il peggior luglio della storia ha fatto registrare 3.230 disoccupati.
Gli analisti concordano sull’avvicinarsi di un caldo autunno, dopo che un’estate dovrebbe essere record sia per la spesa che per il numero di turisti.
Infatti, sempre più voci si aggiungono all’avvertimento che la Spagna, come l’intera zona euro, entrerà in recessione nell’ultima fase dell’anno. Ultimi a farlo sono stati gli analisti del Consiglio generale degli economisti, che, nonostante mantengano le loro previsioni di crescita per il 2022 al 3,9%, ora prevedono che si verificherà “un po’ di rallentamento” nel quarto trimestre dell’anno e nel primo del 2023.
Hanno notato che “la situazione europea è più debole nel contesto globale a causa dell’imminenza della guerra in Ucraina e dell’interruzione delle forniture”. Il PIL dell’Eurozona, infatti, è cresciuto dello 0,7% nel secondo trimestre, la Spagna è stato il Paese più in crescita (+1,1%), seguito da Italia (+1,0%) e Francia (+0,5%), mentre la crescita è rimasta stagnante in Germania (0,0% ).
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