Con mesi di ritardo e per decisione di necessità e urgenza (DNU), Questa mattina, giovedì, il governo pubblicherà il bilancio 2022. Dopo che il Congresso ha respinto l’offerta fatta a metà settembre dello scorso anno alla fine dell’anno a seguito di uno scandalo che includeva un discorso infuocato di Maximo Kirchner.
Nella Nota di politica economica e finanziaria dell’Extended Facility Agreement (EFF) con il Fondo monetario internazionale (FMI), il ministero dell’Economia, guidato da Martin Guzman, ha promesso di inviare un nuovo bilancio adattato al piano con l’agenzia il 15 aprile . Ciò non è avvenuto, secondo fonti del Palacio de Hacienda, in accordo con il Fondo ea causa degli effetti della guerra nell’Est Europa.
Una delle voci principali che Fondo e Governo hanno dovuto ripensare nell’accordo (che si rifletterà in bilancio) è stata l’inflazione attesa – e da questo dipende anche la previsione di entrate e uscite. All’EFF, è stato stabilito un intervallo 38%-48% per l’anno, che è già al di sotto di tutte le stime. Per il settore privato sarà superiore al 70%; Mentre in economia si parla di parità chiusa con un massimo medio del 59%. L’ultimo puzzle globale del FMI ha preso solo il limite di intervallo, ovvero il 48%.
Un altro problema importante sarà la spesa prevista per i sussidi, in particolare l’energia, dopo l’aumento dei prezzi del GNL a livello globale in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Il governo riconosce già che non sarà possibile portare a termine la riduzione dei sussidi energetici dal 2,3% del PIL all’1,7%, prevista per ridurre il disavanzo fiscale.
Nonostante il fatto che la situazione energetica fosse drammatica a gennaio e febbraio, il governo ora vede che stanno acquistando energia brasiliana “più economica” e gas boliviano (14 milioni di unità termiche britanniche al giorno) e GNL meno costosi di quanto non fossero a alla fine di un anno, a $ 25 (anche se nel 2021 erano $ 8).
Sebbene in economia si dica che ci sono “riserve” garantite dal FMI contro il contesto opposto, altre spese (che non saranno sussidi) soffriranno di aggiustamenti. Tra le cose previste nell’accordo ci sono i trasferimenti alle province. Un’altra opzione potrebbe essere la consueta sottoesecuzione della spesa in conto capitale (pianificata al 2% del PIL), ovvero meno lavori.
Oltre al bilancio 2022, il Ministero dell’Economia sta già lavorando alla piena elaborazione del bilancio 2023, che dovrà essere presentato il 15 settembre e inviato al Congresso per la discussione.
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