Ha presentato una class action per evitare l’aumento del 9% ad agosto, il primo di quattro aumenti consentiti dal governo.
Dall’Associazione per la difesa degli utenti e dei consumatori (ADDUC), hanno respinto l’aumento della medicina privata, che inizia questo mese, e hanno presentato una richiesta collettiva per evitare questo nuovo colpo nella tasca degli argentini.
Il governo ha consentito quattro aumenti del 9% per le aziende farmaceutiche prepagate, tre delle quali saranno attuate nel resto di quest’anno e la quarta nel gennaio 2022. Pertanto, la tariffa prepagata aumenterà del 27% entro la fine dell’anno, che sarà così. Si aggiunge al 14% consentito finora dal governo nel 2021. Il primo di questi aumenti si è verificato questo mese.
“Qui la legge sulla tutela dei consumatori è ancora carta igienica”, ha avvertito Osvaldo Bassano, in un intervento radiofonico. Nell’analizzare l’aumento delle accuse di droga prepagata, le associazioni del Registro Nazionale che si sono impegnate nella rivendicazione collettiva. L’associazione ha presentato una richiesta amministrativa collettiva per un aumento dei farmaci prepagati e l’offerta è stata il quattro di questo mese e due giorni dopo le società di registrazione hanno accompagnato la richiesta del Ministero della Salute di “ascoltare le richieste”.
Il testo afferma che “negli ultimi sei anni, le aziende farmaceutiche prepagate hanno aumentato le tariffe
utenti di quasi il 100% al di sopra del tasso di inflazione”, mentre “è stato consentito di riscuotere compensi aggiuntivi a prescindere dai corrispettivi e importi aggiuntivi a carico degli utenti”. Rileva inoltre, tra l’altro, che “negli ultimi sei anni , migliaia di utenti fuori cura, danneggiando la salute e aggravando la crisi sanitaria” ed espellendo “quasi il 30 per cento della lista dei membri che aveva”.
“Sfidiamo e neghiamo che le aziende farmaceutiche prepagate necessitino di aumenti dei canoni di utenza, anche con l’enorme debito contratto con i consumatori nell’ordine di centinaia di milioni di pesos a causa di tariffe errate e servizio scadente, tra le altre cose”, conclude il testo presentato alla sanità autorità, dopo l’approvazione di un aumento del 9% ad agosto.
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