Javier Calvimontes, neurochirurgo dell’ospedale di Cordoba, ha indicato che da un anno si sottopone a un intervento chirurgico per curare Parkinson in quell’istituto.
“Non è una notizia di intervento chirurgico per il morbo di Parkinson, È una tecnologia antica che è riemersa con la tecnologia che abbiamo oggiLo facciamo all’ospedale San Roque e all’ospedale di Cordoba”, ha detto Calvimontes 3. serie.
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Ha anche osservato: “Abbiamo messo insieme un team multidisciplinare che include neurologi, in parte psicologia e un po’ di neuroriabilitazione, perché sono interventi chirurgici molto complessi”.
“Di tutti i malati di Parkinson, il 20% ad un certo punto della loro progressione della malattia può essere un candidato per questo intervento chirurgico quando il farmaco non ha più l’effetto desiderato e/o dannoso”., ha sottolineato.
D’altra parte, ha spiegato: “L’intervento consiste nel posizionare elettrodi in aree specifiche del cervello, il che migliora i movimenti mutevoli nei pazienti con Parkinson”.
“Il paziente non è più colpito da tremori ma da paralisi. L’intervento migliora i tre sintomi principali della malattia: rigidità, rallentamento dei movimenti e tremori”, specialmente.
“Stiamo lavorando a questo progetto da un anno e sei pazienti hanno già subito un intervento chirurgico e hanno avuto una progressione positiva”, ha commentato.
Il professionista ha evidenziato che l’intervento è poco invasivo, vengono praticati solo due piccoli fori attraverso i quali si accede al cervello e si abbassano gli elettrodi; “La chiave per la chirurgia è posizionarli correttamente in queste strutture tra i 6 e gli 8 millimetri”.
Report di Jorge Mercado.
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