Le esportazioni in Navarra crescono del 14% con l’Europa come principale motore

Le esportazioni in Navarra crescono del 14% con l’Europa come principale motore

il In Navarra le esportazioni stanno gradualmente tornando ai valori consueti. Ma mostrano ancora gli effetti della pandemia che ha colpito il commercio globale poche settimane nel 2020 e riflettono anche le difficoltà nel trovare mezzi di trasporto. Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite all’estero della Navarra sono cresciute del 14%, un dato nettamente inferiore alla media spagnola (23,3%).

In totale, le aziende navarresi sono state vendute all’estero valutato 4.862 milioni di euro, che è inferiore al dato raggiunto nel 2019 e molto simile al dato del 2018, che era già un buon anno per il commercio internazionale. Finora in questo secolo le esportazioni sono praticamente raddoppiate.

Data l’attuale incertezza, sembra che le aziende navarresi stiano concentrando la loro attività sui mercati più vicini. Pertanto, l’Europa riceve quasi tre quarti delle vendite totali all’estero, con una crescita del 21,1% rispetto al 2020. La Francia si considera il primo mercato per le aziendeCon una crescita impressionante del 39% e oltre 900 milioni di euro (18,5% del totale) esportati. Germania (14,2%) e Italia (8,5%) sono le prime tre destinazioni in Europa, con le auto Volkswagen esportate nei tre paesi.

Questa volta l’Italia è davanti agli Stati Uniti, dove l’export è cresciuto del 12,2% grazie ai generatori di energia rinnovabile. Il paese nordamericano si è consolidato come destinazione È sempre più attraente per le aziende navarresi di settori molto diversi. Dall’energia all’agroalimentare e naturalmente il vignaiolo.

I dati del commercio estero riflettono inoltre le difficoltà residue di esportare in altri mercati, come l’Asia (-5,3%), l’Africa (-5,4%) e l’America Latina (-19,1%). I noli dei container sono aumentati significativamente negli ultimi mesi, come conseguenza della ripresa quasi contemporanea a livello mondiale.

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Per settori, e nonostante le difficoltà produttive dovute alla carenza di semiconduttori, l’industria automobilistica resta il settore più importante. A giugno sì, le esportazioni di auto sono diminuite dell’11%, nonostante la sua crescita nell’intero primo semestre del 22%.

Interessante anche in questo caso l’andamento delle importazioni, con un aumento del 40% dei beni strumentali, che riflette in gran parte l’intensità degli investimenti delle imprese.

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