lunedì, Gennaio 13, 2025

Un telescopio a microonde è arrivato a Puerto Buenos Aires

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Il telescopio Qubic Project fa parte di un’indagine congiunta di 22 paesi, tra cui Francia, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Repubblica Argentina per capire il microsecondo dopo il Big Bang, l’esplosione che ha dato origine all’universo.

La missione scientifica costituisce una pietra miliare per la ricerca nel nostro Paese, scelto per le sue condizioni climatiche e per l’enorme capacità dei suoi scienziati. Fanno parte dello studio il Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, la Commissione Nazionale per l’Energia Atomica (CNEA), Conicet e la Provincia di Salta. La missione ha suscitato grande interesse nell’intera comunità scientifica mondiale, che ha gli occhi puntati sui dati che l’Argentina raccoglie e analizza.

“Come porto federale, è sempre motivo di orgoglio far parte della logistica che consente lo sviluppo di questa importante ricerca scientifica nel nostro Paese”, ha affermato Jose Bini, osservatore dell’AGP, che si affida al Dipartimento dei Trasporti guidato da Alessio. Guerriero.

Qubic è un telescopio a microonde unico che non funzionerà con la luce visibile, ma con radiazioni oltre la regione di energia rilevabile dall’occhio umano. Si tratta, nella sua specifica accezione tecnologica, di un interferometro polimetrico sviluppato per trovare, per la prima volta nella radiazione cosmica di fondo, la traccia di onde gravitazionali primordiali avvenute dopo la prima esplosione dell’universo, 13,8 miliardi di anni fa.

Sulla strada per Salta Qubic, lo strumento è il primo a combinare due delle tecnologie più utilizzate per il rilevamento delle radiazioni: la manometria urinaria e l’interferometria, e sarà installato ad Alto Choriles, Salta. Questa provincia settentrionale è stata scelta per il clima, l’altitudine e le condizioni del cielo dell’area. Al contrario, l’Argentina dispone di personale tecnico e scientifico qualificato per realizzare questo progetto.

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La scoperta della radiazione residua dell’universo primordiale, che ha proprietà specifiche univoche, servirà come prova di ciò che è accaduto nei momenti successivi al Big Bang con dati solidi e scienza di base. Lo ha spiegato Alberto Echiguen, direttore dell’Istituto per la scoperta e le tecnologie delle astroparticelle (Iteda) e rappresentante dell’Argentina davanti al Comitato internazionale del progetto Qubic.

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