Spagna e Italia hanno i sistemi pensionistici più “insostenibili” d’Europa

Spagna e Italia hanno i sistemi pensionistici più “insostenibili” d’Europa

Una classifica dei sistemi pensionistici nel mondo colloca la Spagna a metà classifica. Questo indice, preparato da Mercer Consulting e dal CFA Institute, classifica i principali sistemi pensionistici di ciascun paese a livello globale sulla base di tre pilastri che determinano i benefici pensionistici di ciascuno: adeguatezza, sostenibilità e integrità. Questi tre concetti, ponderati, danno un punteggio e una posizione in classifica. La Spagna è leggermente migliorata rispetto all’anno precedente, segnando 63,3 punti, grazie ad una maggiore tutela della pensione minima. Sostenibilità, con clamoroso fallimentopesa molto sugli altri due schieramenti degni di nota: la Spagna è al 26° posto su 48. Insieme all’Italia, i due sistemi presentano i maggiori problemi di sostenibilità. Gli esperti avvertono che “non esiste un sistema pensionistico perfetto”, ma ci sono diversi modelli da seguire.

Il sistema pensionistico spagnolo è a ripartizione, il che significa che le prestazioni sono finanziate dalla popolazione attiva, con i contributi sociali. Il sistema si basa anche in parte sul trasferimento delle tasse per coprire la parte non contributiva del conto che non è compatibile con la previdenza sociale: pensioni minime affinché i gruppi più vulnerabili abbiano una risorsa di base.

Olanda Ritorna all’inizio dell’elenco, con Islanda E Danimarca Al secondo e terzo posto nel Global Pension Index preparato rispettivamente da Mercer e dal CFA Institute, ciascuno di essi ha i propri punti di forza, ma coincidono nell’essere sistemi forti grazie alla diversificazione dei redditi pensionistici a sostegno del sistema finanziario.

Ce l’hanno gli olandesi Il sistema di risparmio privato e collettivo ideale trovato nei Paesi Bassicon una forte presenza di piani pensionistici funzionali (Pilastro 2) che ora sono stati estesi anche ai piani individuali. IL Islandesi Hanno un modello per capitalizzare le loro pensioni, investendo i contributi di ciascun lavoratore. E Danesi Hanno un sistema molto diversificato, dove il reddito pensionistico proviene dalla pensione pubblica di base, che si genera durante la carriera, e dai risparmi individuali che ogni lavoratore decide di versare nel proprio “salvadanaio”.

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Sembra lontana la Spagna, dove prevalgono la generosità delle prestazioni e la credibilità del sistema. Entrambe le parti hanno un punteggio alto e notevole. Ma lo fa a scapito dei livelli più bassi di sostenibilità dell’Eurozona, dove si colloca al secondo posto (in negativo) dopo l’Italia, anche se la Grecia non fa parte dell’indice. Le economie avanzate dell’Eurozona generalmente non riescono a essere sostenibili, a L’indicatore che attribuisce la colpa allo sviluppo demografico e allo squilibrio astronomico che sarà causato dal pensionamento del “baby boom”..

“La Spagna resta tra i paesi con i punteggi più bassi nella classifica mondiale”, afferma Miguel Angel Menéndez, Direttore dell’Area Previdenza Sociale di Mercer Spagna. L’esperto sottolinea che la sedicesima edizione del rapporto evidenzia “la notevole diversità e le caratteristiche positive di numerosi sistemi pensionistici, sottolineando al contempo che nessuno di essi è perfetto e che tutti soffrono di alcune carenze”.

La parte pubblica che copre la pensione è il primo e quasi l’unico pilastro delle pensioni in Spagna, dove c’è poca cultura del risparmio per questa fase della vita e dove i piani occupazionali sono molto scarsi. La società di consulenza rileva che la copertura della popolazione è scarsa. Lo è Nel risparmio supplementare in cui la Spagna ha spazio per essere uno studente efficace e migliorare i suoi voti.

Gli inglesi ricorsero “Registrazione automatica” (Iscrizione automatica) nei piani pensionistici, una tattica economica comportamentale basata sugli autori Tahler e Benartzi che iscrive un lavoratore a un piano di risparmio previdenziale per impostazione predefinita. Questa procedura rende difficile per il dipendente decidere di recedere dal piano e non risparmiare. Sebbene tu abbia questa opzione, intraprendere azioni negative è più complicato e di solito non lo fanno. Il rapporto raccomanda alla Spagna di applicare questa formula per migliorare il numero e il numero dei risparmiatori. Sarà così possibile diversificare il reddito dei (futuri) pensionati.

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Il rapporto indica inoltre la partecipazione al lavoro dei lavoratori vicini all’età pensionabile come un’area che potrebbe essere migliorata. La Spagna soffre di un male endemico: spreca la sua forza lavoro di punta, con una forte cultura del pensionamento anticipato. I recenti sforzi di riforma in questo settore hanno mirato ad aumentare l’età pensionabile reale, in modo che sia più in linea con l’età legale di 65 o 67 anni, a seconda degli anni di contributi. Per raggiungere questo obiettivo sono previste una serie di penalità per il pensionamento anticipato e alcuni “bonus” per chi decide di ritardare il pensionamento o di uscire parzialmente dal mercato del lavoro.

“L’indice serve da promemoria Una parte importante delle lacune che rimangono nel fornire sicurezza finanziaria a lungo termine E consigli per le persone. È stata evidenziata ancora una volta la necessità di consulenti finanziari certificati ed etici, motivo per cui abbiamo lanciato nuove iniziative per incoraggiare gli investimenti privati”.

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