Oggi, sabato (05/10/2024), il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha attaccato il presidente francese Emmanuel Macron e i leader dei paesi che hanno chiesto di fermare le spedizioni di armi verso Israele come parte della guerra contro Hamas. Nella Striscia di Gaza e Hezbollah in Libano.
Netanyahu ha detto in un discorso: “Mentre Israele combatte le forze barbare guidate dall’Iran, tutti i paesi civili devono sostenere con forza Israele. Tuttavia, il presidente Macron e alcuni altri leader occidentali ora chiedono un embargo sulle armi contro Israele. Dovrebbero vergognarsi”. Messaggio in inglese.
“L’Iran impone un embargo sulle armi a Hezbollah, agli Houthi, ad Hamas e ai loro altri delegati? Naturalmente no”, ha detto Netanyahu, aggiungendo che i tre gruppi sono sostenuti da Teheran e fanno parte del cosiddetto “asse di resistenza” contro Iran. Israele. “Questo asse del terrore rimane unito, ma i paesi che dovrebbero opporsi a questo asse del terrore chiedono un embargo sulle armi a Israele. Che vergogna!” ha insistito il Primo Ministro, il quale ha anche sottolineato che Israele prevarrebbe anche senza il suo sostegno.
Lo ha detto Macron sabato in un’intervista radiofonica Francia Inter, Il 1° ottobre ha sottolineato che la “priorità” è il ritorno alla “soluzione politica” e ha invitato i paesi a smettere di “fornire armi ai combattimenti a Gaza”, aggiungendo che “la Francia non invia armi”.
Macron: le dichiarazioni di Netanyahu sono “esagerate”
Dopo il messaggio del primo ministro israeliano, Macron ha risposto definendolo “esagerato” e sottolineando che “la Francia è un’amica impeccabile di Israele”. Le parole di Netanyahu sono esagerate e non corrispondono all’amicizia tra Francia e Israele”, si legge in una nota. Dalla presidenza francese.
Il memorandum dell’Eliseo, pubblicato poco dopo i commenti di Netanyahu, insiste sul fatto che la richiesta di interrompere la fornitura di armi a Israele si inserisce nel contesto di una “crescente violenza” che può essere fermata solo attraverso un “cessate il fuoco immediato” a Gaza e in Libano. La presidenza francese ha indicato che la cessazione delle ostilità contribuirebbe a “liberare gli ostaggi israeliani” di Hamas – gruppo considerato terrorista dall’Unione europea – e a “proteggere la popolazione civile” coinvolta nel conflitto. Il presidente francese ha sottolineato che il Libano deve essere “preservato”.
Allo stesso modo, l’Eliseo ha osservato che Macron mantiene “una posizione molto esigente nei suoi rapporti con l’Iran su tutte le questioni strategiche per Israele” e che se questo paese verrà attaccato da Teheran o da uno dei suoi alleati, potrà contare sulla Francia.
Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è finora rifiutato di modificare la sua politica di sostegno a Israele, al di là della sospensione, decisa nel maggio 2024, del lancio di bombe pesanti. Nel frattempo, il Regno Unito ha annunciato a settembre la sospensione di circa trenta delle 350 licenze di esportazione di armi verso Israele, sostenendo che esisteva il “rischio” che venissero utilizzate in atti che violano il diritto internazionale nel conflitto di Gaza.
Per quanto riguarda (AFP, Efe, Reuters)
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