“Venti d’estate/Vado al mare, che fai/Non aspettarmi…” cantavano Max Gazi e Nicolò Fabi, ispirati dall’aria di sole e di mare e dalla grazia di una vacanza scolastica che manderebbero in vacanza a giugno 15 milioni di italiani, e il meteo adeguato fornito alla fine di questa settimana è un’anticipazione di quella che verrà: la stagione più calda degli ultimi anni, con le spiagge piene.
«Dalla Romagna alla Calabria, dalla Sicilia alla Liguria, tutti gli stabilimenti balneari sono aperti e pronti ad offrire i loro servizi. Sulla base delle prenotazioni che registriamo, ci auguriamo che sulle nostre coste siano al completo», dice Antonio Capaccione, recentemente riconfermato presidente. dell’Unione Italiana del Mar, membro Camera di Settore Fipe Confcommercio.
Crescono molto anche Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Lazio, Veneto e Campania, le destinazioni più gettonate, ma anche Sicilia e Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise, prima fra tutte la Puglia, che ha appena accolto le grandi del Gruppo 7. L’evento – come ha scritto sui social il ministro del Turismo Daniela Santanchi – “ha dimostrato al mondo come l’Italia sa accogliere chiunque: dai potenti ai turisti comuni. Il contesto non potrà mai cambiare l’esito”.
“Cultura, gastronomia e bellezze naturali sono componenti quotidiane per noi italiani, ma per chi ci visita sono una magia a cui è impossibile resistere”, ha sottolineato il ministro.
«Del resto dopo un lungo inverno e un maggio perduto (a causa del maltempo, NDR), c’è tanta voglia di andare al mare», spiega Capaccioni. «Le previsioni meteo sono buone, quindi «provvedono a tutto condizioni necessarie per andare al mare”. L’inizio della stagione balneare che di fatto coincide con il turismo nel 2024. In questo senso voglio ricordare che il 60% della domanda turistica (sia italiana che estera) è per la spiaggia.
Purtroppo maggio è stato completamente saltato a causa del maltempo e giugno ha cominciato ad essere un “tiger spot”, sempre a causa delle condizioni meteorologiche. “Ma registriamo un aumento della presenza straniera, che compensa in parte il calo della domanda interna causato anche dall’attuale crisi economica”, dice l’imprenditore del turismo.
“Quando al mare si può abbinare la tradizione del buon vino, il successo è assicurato e, soprattutto, si può contare sulla fedeltà. Noi, imprenditori costieri, sappiamo bene come coccolare i nostri clienti da più di 2 secoli. con quella professionalità ed efficienza che “Da sempre il nostro vantaggio, che ogni anno attira sulle nostre coste milioni di turisti”.
“I proprietari di stabilimenti – come quelli termali – nonostante le preoccupazioni per il loro futuro, si impegnano a garantire servizi eccellenti per il modello di bagno efficiente, vincente e attrezzato che tutto il mondo ci invidia.
Siamo pienamente consapevoli che difendendo il nostro lavoro, difendiamo Inoltre le terme italiane oggi sono impensabili senza i numerosi servizi offerti dagli stabilimenti balneari: dal prestito di libri o asciugamani agli esercizi di stretching o fitness in spiaggia, passando per la fornitura di cassaforte con cellulare . «Ricaricare cellulari e maxischermi per seguire gli Europei di calcio o le Olimpiadi», spiega Capaccioni.
Insomma, come da tradizione, il mare è ancora il re delle vacanze estive italiane. Del resto solo il “Belpaese” europeo è riuscito a inserire tre spiagge tra le 50 migliori spiagge del mondo nella classifica del sito americano Worlds50beaches.com: Cala Mariolu e Cala Goloritzé nel nuorese (in Sardegna) e Spiaggia dei . (Konigli a Lampedusa). Allo stesso modo, chi conosce gli 8.000 km di costa sa bene che si tratta di una piccola stima.
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