Morata sceglie l’Italia come rifugio: “Qui mi rispettano”

Morata sceglie l’Italia come rifugio: “Qui mi rispettano”

palcoscenico Álvaro Morata (31 anni) è giunto al termine, o almeno così sembra. Dopo episodi al limite del surreale, l’attaccante ha lasciato l’Atletico Madrid e ha firmato per il Milan, che, a parte un drastico cambio di copione, non lo ha fatto. Ci vorrà del tempo perché diventi ufficiale. La squadra rossonera pagherà la clausola rescissoria che gira 15 milioni Gli Europei devono aggiungere il campione d’Europa alla loro rosa.

Con tutta l’attenzione puntata sull’andamento degli spagnoli in Germania, è stato proprio Morata ad aprire il vaso di Pandora sul suo futuro a pochi giorni dal debutto. Sono emersi sui media i nomi di alcuni attaccanti legati ai biancorossi e il madridista ha aggiunto che immaginava che se questi nomi trapelassero dal Metropolitano, non sarebbe “una priorità per il club”. Tuttavia, sorprendentemente, la società e il giocatore hanno riconosciuto pubblicamente il loro legame il 2 luglio. «Non riesco a immaginare come sarebbe vincere con questa maglia e non mi fermerò finché non lo farò.», parole scelte dal madrileno. È interessante notare che la sua squadra ha annunciato la permanenza di un calciatore con un contratto in corso, come la firma o il rinnovo.

Ciononostante è bastata qualche giornata perché Morata riaprisse la porta a una partenza dal Metropolitano. Dopo la vittoria della Spagna in Coppa dei Campioni, diverse indiscrezioni hanno confermato che sarebbe stato a Milano per la prossima stagione, e che avrebbe ottenuto l’approvazione di Enrique Cerezo – “Chi vuole esserci resta, chi non se ne va” – ​​e, dopo aver salutato martedì scorso i compagni, lo stesso Morata.

Uno dei pochi problemi che rischia di mettere in ombra l’insolita situazione della Nazionale in terra tedesca è l’eccessiva critica nei confronti del capitano, che da anni si sentiva al centro dell’opinione pubblica. Tanto che Morata ha scelto la Serie A per rifugiarsi dalle eccessive pressioni a cui è sottoposto. «Gli italiani mi hanno sempre trattato con incredibile rispetto», ha assicurato a Sky Sport all’uscita ieri dagli impianti del Milan. Per l’attaccante della nazionale si tratterà della terza esperienza nel calcio transalpino, dopo quattro stagioni tra due parentesi alla Juventus. In Italia è lontano dal rumore che gli cresce intorno in Spagna, che sembra sopraffarlo.

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“Mi volevate tutti fuori”

Morata non è stato timido nel rispondere alle critiche ricevute ultimamente. Un tifoso del Colconero lo ha criticato online per aver posato con la bandiera della squadra durante la celebrazione degli Europei in caso fosse andato al Milan, al che l’attaccante ha risposto: “Non posso partire adesso, mi volete tutti fuori dopo il Dortmund”. Ha mancato un uno contro uno contro il Borussia che avrebbe potuto cambiare il quadro della semifinale di Champions League. Per quanto riguarda la frase di vendetta che annunciava la sua permanenza a Madrid, l’ha risolta in modo peculiare. «Vincere l’Eurocup significa vincere il titolo con la maglia dell’Atletico. “Ha lo stesso valore perché è il club a cui appartengo e ho lo scudetto dell’Atleti sui miei tibia”, ha detto al panel di Kobe.

Nonostante sia un calciatore eternamente dibattuto, è destinato ad aggiungere sette volte campione d’Europa al suo curriculum stellare, che include periodi al Real Madrid, Juventus, Chelsea e Atletico. E Morata si consolida 204 milioni di euro Dietro Neymar, Lukaku, Cristiano e Dembele, è il quinto calciatore a muovere più soldi tra trasferimenti e prestiti.

Morata ha lasciato il Metropolitano dopo aver segnato 21 gol in carriera in 48 partite in tutte le competizioni. Un dato basato sul suo straordinario inizio di stagione, ha vissuto un periodo terribile nella parte decisiva dell’anno, in cui ha segnato un solo gol in 18 partite, compresa la delusione europea dei biancorossi. Dortmund.

Con il futuro del capitano della Spagna deciso, è il suo turno di trasferirsi all’Atletico de Madrid. In attesa dell’arrivoMorata si unisce ai favoriti nelle partenze da Memphis, insieme a Hermoso, Ballista, Sayuncu e Savic, anche se il montenegrino rimarrà nella rosa di Simeone per il pre-campionato finché non troverà il suo prossimo obiettivo.

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Dovbyk è un nome ricorrente per ripopolare la zona offensiva biancorossa e la partenza di Morata potrebbe far fallire la trattativa. L’ucraino ha conquistato giocatori del calibro di Zorloth e negli ultimi giorni ha guadagnato slancio l’improbabile trasferimento in prestito del Manchester City da parte di Julian Alvarez. Resta però il fatto che gli unici volti nuovi dell’attacco del Metropolitan sono arrivati ​​sotto forma di rientro dal prestito: Samu Omorodianoconcentrato in Francia con la squadra olimpica, e Carlo MartinoRecentemente aggiornato al 2029.

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