Ansamed – Roma – 23 ott – Una serie di misure rigorose e radicali dovranno essere attuate in Italia nei prossimi due o tre giorni per evitare centinaia di morti giornaliere a causa del virus Corona in Italia, hanno detto oltre un centinaio di scienziati al capo dell’Istituto Organizzazione mondiale della sanità. Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
“Come scienziati, ricercatori e professori universitari riteniamo sia giusto e urgente esprimere la nostra profonda preoccupazione per l’attuale fase di diffusione della pandemia di Covid-19”, scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime pubblicate dal fisico Giorgio Parisi.
Secondo queste stime, il raddoppio dei decessi a cui assistiamo ogni settimana potrebbe portare rapidamente a 400-500 decessi al giorno.
I ricercatori condividono la proposta di Parigi di “adottare misure severe e radicali nei prossimi due o tre giorni” e “la necessaria conciliazione tra le esigenze dell’economia e della tutela dei lavoratori con le esigenze di contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciare spazio a la necessità “imperativa” di tutelare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito dall’articolo 32 della Carta Costituzionale”
I 100 scienziati firmatari, tra cui il fisico Enzo Marineri, dell’Università La Sapienza di Roma, l’economista Gianfranco Visti, dell’Università di Bari, il geologo Carlo Doglioni, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), e l’astronoma Alessandra Celletti, vice presidente dell’Agenzia per la valutazione della ricerca, ha affermato. (Anfor)
I ricercatori sottolineano l’appello di Mattarella e Conte secondo cui “agire in modo efficace adesso serve proprio a salvare l’economia e i posti di lavoro”.
“La tutela dei posti di lavoro, delle attività commerciali e industriali, delle imprese commerciali e delle altre attività sarà inevitabilmente messa a repentaglio a causa della diffusione incontrollata dell’epidemia che continua da diversi mesi”.
Secondo i ricercatori, “più si aspetta, più a lungo dureranno le azioni intraprese, producendo così un maggiore impatto economico”.
Ecco perché il contagio va fermato adesso, adottando misure adeguate, ed è per questo che chiediamo ora di intervenire in modo adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma con la piena tutela della salute dei cittadini, che va di pari passo con e è anche necessario e pratico per il benessere economico”.
Nel frattempo, il Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) ha scritto oggi che “l’attuale situazione epidemiologica è motivo di grave preoccupazione a causa del crescente rischio di trasmissione del virus e richiede misure di sanità pubblica specifiche e immediate”.
Il direttore del Centro Andrea Ammon ha aggiunto: “Il continuo aumento delle infezioni in tutto il continente rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica, poiché la maggior parte dei paesi si trova in una situazione molto preoccupante”.
“Temiamo che il numero dei ricoveri in terapia intensiva raddoppierà entro 15 giorni se la curva dei contagi proseguirà con l’andamento attuale”, ha avvertito all’ANSA Alessandro Vergalo, presidente dell’Associazione degli anestesisti degli ospedali italiani.
Ha anche sottolineato che gli anestesisti dell’ospedale sono “già sovraccarichi di lavoro a turni”.
Un altro scienziato ha commentato l’allarme sull’andamento dei decessi e, senza misure forti, i decessi per Covid-19 potrebbero superare i 400 entro due settimane, ha detto all’agenzia di stampa italiana ANSA il fisico Giorgio Parisi, dell’Università La Sapienza di Roma.
Ha sottolineato che “negli ultimi venti giorni il numero dei casi è raddoppiato ogni settimana – e ha sottolineato – e nel corso di una settimana il numero dei decessi ha seguito il numero dei casi”.
Il numero dei decessi ha cominciato a raddoppiare, con un ritardo di 7 giorni rispetto ai casi positivi
Parisi ha proseguito: “Ciò che sembra certo è che il numero dei casi oggi è riconducibile al numero dei decessi entro una settimana.
“Ad esempio, il numero di casi ieri equivale a circa 200 morti in una settimana e nella settimana successiva potrebbe raddoppiare”.
Parisi ha proseguito: “Ciò che sembra certo è che il numero dei casi oggi è riconducibile al numero dei decessi entro una settimana.
Ad esempio, il numero dei casi di ieri corrisponde a circa 200 decessi in una settimana, e nella settimana successiva il numero potrebbe raddoppiare.
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