Attraverso un documento presentato al Controllore Generale della Repubblica, la Conferenza episcopale cilena si è espressa sull’incostituzionalità e l’illegittimità dell’emendamento del maggio 2024 al Decreto Supremo n. 67 del 2018 emanato dal Ministero della Salute che “approva l’esercizio del obiezione di coscienza secondo quanto previsto dall’articolo 119 ter del Codice sanitario”.
Queste manifestazioni si inseriscono nel quadro annunciato dal presidente Gabriel Buric nel suo resoconto pubblico del 1° giugno, in cui ha dichiarato il suo sostegno all’aborto gratuito in territorio cileno, nonché alle nuove norme del Ministero della Salute.
I vescovi sottolineano che l’obiezione di coscienza è un diritto umano fondamentale radicato nella libertà di coscienza, e quindi limitare questo diritto potrebbe pregiudicare altri diritti fondamentali come l’uguaglianza e la non discriminazione.
Si precisa quanto segue: “L’articolo 119 ter del Codice sanitario si riferisce espressamente a chi la legge ammette come obiettore di coscienza. In secondo luogo si dice che “il resto del personale incaricato dell’esercizio delle sue funzioni”. anche all’interno del reparto chirurgico durante l’intervento».
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Inoltre, si evidenzia l’esigenza di preferenza per gli operatori sanitari che si esprimono come obiettori di coscienza: “Le istituzioni sanitarie pubbliche devono disporre di personale adeguato, adeguato e disponibile per garantire assistenza medica ai pazienti che necessitano di cure mediche, interruzione di gravidanza e attuazione”. Beneficio. A tali fini, l’istituzione sanitaria può considerare il fatto di non essere obiettore di coscienza come un fattore positivo nell’assunzione dei dipendenti, al fine di valutarne l’idoneità all’incarico”, si legge nell’articolo 22 del relativo regolamento.
La lettera dei vescovi conclude affermando che esiste “una discriminazione arbitraria: se queste condizioni sono tutelate allo scopo di assicurare l’assistenza alla madre che chiede di abortire, allora i mezzi utilizzati a tale scopo sono sproporzionati perché basati su un motivo illegittimo. ” – Convinzioni morali e/o religiose degli obiettori – Discriminazione e disparità di trattamento tra persone aventi lo stesso status giuridico.”
Si chiede quindi all’Autorità di controllo «di essere pronta, nel merito delle argomentazioni presentate, a dichiarare incostituzionale e illegittima la norma, la cui approvazione pregiudicherebbe il diritto fondamentale della coscienza e di vivere secondo la dignità della persona». .” le proprie convinzioni religiose”.
Il documento è stato firmato dall’Arcivescovo di La Serena e dal Presidente della Conferenza Episcopale Cilena. Mons René Rebolledo SalinasRappresentante della Conferenza Episcopale del Cile.
PDF Doc Obiezione di coscienza 01072024_1257pm_6682d1d996e75
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