Ansamed – Sono aumentati di 809.671 nei primi cinque mesi dell’anno i contratti di lavoro attivi nel settore privato in Italia. Lo ha riferito giovedì l’Inps.
Secondo il Centro per il monitoraggio dei lavori precari nel mercato del lavoro, tra gennaio e maggio sono stati attivati 3.407.947 contratti e risolti 2.598.276 contratti.
Del resto, c’erano 274.230 contratti di lavoro a tempo indeterminato e 191.278 contratti di lavoro temporaneo.
Nello stesso periodo sono stati 340.000 i contratti trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato, con un incremento del 10% rispetto ai primi cinque mesi del 2022.
Secondo il Monitor dell’INPS sono in calo gli occupati con contratto a tempo determinato (-9%), a tempo indeterminato (-5%) e con contratto di apprendistato (-4%).
In aumento si registra il resto dei contratti: temporanei +2%, intermittenti +4%, stagionali +5%. Il numero delle vittime ha raggiunto quota 2.598.000, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%).
Il saldo annuale, la differenza tra flussi di assunzioni e licenziamenti negli ultimi 12 mesi, è stato positivo per 478.000 posti di lavoro a maggio. Per i contratti a tempo indeterminato la variazione è pari a +385.000 unità.
L’attivazione di rapporti di lavoro incentivati nei primi cinque mesi del 2023 – tenendo conto sia delle novità occupazionali che contrattuali – evidenzia una varianza negativa del -11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Spiega che i dati di attivazione per il 2023 risentono del fatto che a giugno sono state pubblicate le circolari applicative relative alle esenzioni totali previste nell’ultimo esercizio.
Il sostegno “Descontribución Sur” mostra una crescita modesta (+7%), confermandosi il sostegno con il maggiore impatto, almeno in termini di numero di dipendenti coinvolti. (Io dimentico).
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