La sonda rileva fertilizzante organico sulla luna più luminosa di Giove – Scienza e Tecnologia

La sonda rileva fertilizzante organico sulla luna più luminosa di Giove – Scienza e Tecnologia

(ANSA) – Tracce di questi minerali e fertilizzanti organici sono state rinvenute su Ganimede, recentemente Giove e per l’intero sistema solare.

Gli elementi sono stati identificati da uno spettrometro Jerram, prodotto in Italia e installato nel 2013 sonda Juno della NASA, che orbita attorno al gigante gassoso dal 2016.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Astronomy da un team guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dice che riguarda due corpi celesti che interessano gli scienziati perché contengono un oceano di acqua liquida sulla loro superficie gelatinosa. .

“Questo tipo di analisi non sarebbe stato possibile con i precedenti dati infrarossi rilevati in remoto dal razzo spaziale Galileo, dal telescopio spaziale Hubble e dal Very Large Telescope”, afferma Federico Tosi, autore principale dell’articolo e ricercatore ENAF a Roma.

Gli spettrometri sono strumenti utilizzati per misurare le proprietà della luce e determinare quando le onde elettromagnetiche attraversano un particolare elemento chimico. Il dispositivo Jiram, realizzato dall’azienda italiana Leonardo, fornisce dati infravermelho alla migliore risoluzione spaziale attualmente ottenuta, a meno di un chilometro per pixel.

Immagini e spettri della superficie di Ganimede sono stati ottenuti il ​​7 giugno 2021, immediatamente dopo che la sonda Juno si è allontanata ad almeno 1.046 chilometri dalla superficie naturale del satellite.

I dati raccolti ci permetteranno di identificare gli effetti del cloruro di sodio, del clorito di ammonio, del bicarbonato di sodio e delle aldeidi alifatiche (compost). Ciò indicherebbe un trasferimento su larga scala tra acqua liquida e mantello roccioso in un momento particolare della storia della luna ghiacciata di Giove.

Il liquido presente non solo in Ganimede può occasionalmente affiorare lasciando tracce della sua composizione chimica. Tuttavia, una combinazione di processi interni (attribuibili alla formazione di fluidi sotterranei) e processi esterni (dovuti a modifiche) complica lo studio della formazione superficiale.

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Poiché Ganimede ha una crosta spessa e ghiacciata, la composizione superficiale qui osservata non rappresenta necessariamente strati più profondi. Nuove indicazioni possono essere trovate attraverso le misurazioni effettuate dalla sonda Joss dell’Agenzia spaziale europea (ESA), lanciata il 14 aprile. (Io dimentico)

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