Firenze Ieri si è svolta una cerimonia per il recupero di 23 reperti rubati illegalmente che verranno restituiti in Messico presso l’Ambasciata del Messico in Italia grazie alla collaborazione tra la Questura per la Protezione dei Beni Culturali (TPC) e la Guardia Nazionale Messicana che ha operato. Sulla delegazione giudiziaria per questo ritorno
I pezzi sono di piccole dimensioni, situati tra il 10 ° secolo aC e il 17 ° secolo dC, e provengono dalle culture dell’ovest, sud-est, delle Highlands e della costa del Golfo. Il più grande dei pezzi è una figura umana e un cane Colima con una pannocchia di mais in bocca, simbolo degli inferi.
Alla cerimonia erano presenti il Generale Roberto Ricardi, responsabile del patrimonio artistico, che ha riconosciuto l’importanza della cooperazione tra i due Paesi, e l’Ambasciatore Carlos García de Alba, che ha presieduto l’evento, ha espresso il suo apprezzamento per la gratitudine dei due Paesi . In questo risultato, pur sottolineando i buoni rapporti che li avevano uniti dal 1874. “In meno di un decennio, l’Italia aveva restaurato il quarto lotto di eredità messicana”, e sperava che il quinto gruppo sarebbe stato realizzato presto.
Ricardi ha osservato: “Il 3 maggio 1969, è stato istituito il TPC”. L’ambasciatore ha aggiunto: “Un organismo pionieristico istituito un anno prima dell’accordo delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
La convenzione, ratificata oggi da 132 paesi, tra cui il Messico, firmata a Parigi nel 1970, è stato il primo strumento internazionale dedicato alla lotta al commercio illecito di beni culturali in settori quali l’archeologia, la preistoria, la storia, la letteratura, l’arte e la scienza, identificato da ogni paese è importante.
All’evento hanno partecipato all’incirca rappresentanti delle istituzioni messicane, mentre il ministro federale della Cultura Alejandra Frausto ha indicato, attraverso un video registrato, che il Messico formerà anche un ente di sicurezza che seguirà le orme del TPC.
In un testo inviato da Laura Elena Carrillo, Direttore Esecutivo dell’Agenzia Messicana per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, ha identificato due iniziative che saranno attuate quest’anno nel contesto di 500 anni di resistenza indigena, al fine di ricordare il passato del Messico come una forma di valorizzazione dell’identità, e per questo scopo viene creata la piattaforma digitale Memorica: México, Haz Memoria, è dove saranno esposti i tesori del passato, come manufatti, manoscritti e mappe sparsi fuori e all’interno del paese. Inoltre, ha citato la grande mostra temporanea che avrà luogo anche quest’anno al Museo Nazionale di Antropologia, dove saranno esposti sia i pezzi messicani trovati all’estero che quelli riportati in Messico.
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