Napoli-Salernitana: radiografie di una squadra che adora Diego Maradona e fa la storia della Serie A |  Calcio |  Sport totali

Napoli-Salernitana: radiografie di una squadra che adora Diego Maradona e fa la storia della Serie A | Calcio | Sport totali

Per non parlare del Manchester City di Guardiola – il club che capisce meglio di calcio al mondo e che, proprio per questo, finora ha la possibilità di centrare uno storico triplete (Premier League inglese, FA Cup e Champions League) – il più entusiasmante squadra in Europa è Napoli-Luciano Spalletti.

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Quello che ha fatto l’allenatore italiano è notevole, riuscendo a costruire una squadra vibrante che applica perfettamente molti dei principi che definiscono il successo calcistico di oggi: possesso, pressing alto e tattica flessibile. Quest’ultima è importante, perché Spalletti non crede negli schemi e si lascia addirittura sospettare che servano da riferimento: “4-3-3? I sistemi non esistono più nel calcio, tutto sta cercando di occupare gli spazi lasciati dall’avversario. Bisogna essere veloci a riconoscerli e sapere il momento giusto per attaccare, e avere il coraggio di iniziare il movimento anche quando sei sotto pressione.”.

Ma sì, Spalletti parte da un 4-3-3 alla maniera olandese, il che significa che può diventare un 2-5-3 o addirittura un 2-3-5 man mano che l’attacco si sviluppa. È una grafica che si adatta al momento di ogni partita con ingegnosità e interattività. A questo aggiunge uno zelo difensivo piuttosto italiano, che si traduce in uno schema molto allettante in termini di variabili e forza, perché la sua squadra ha l’impronta fisica tipica del Calcio che non ha abbandonato. Si potrebbe dire che questo ‘fisico’ sia uno dei contributi che Spalletti ha dato a complemento della bella proposta di uno dei suoi predecessori in carica, l’ispiratore Sarri.

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La strategia

Certo, tutto questo non sarebbe altro che vagabondaggi teorici se la formula non avesse artisti, e il ragazzo lo ha fatto. Merrit È quanto di più vicino abbia l’Italia oggi a Buffon, salvo caso (stranamente soffrono la stessa cosa: io gioco con i piedi). Sta diventando sempre più chiaro che Donnarumma è il portiere più sopravvalutato dai tempi di Bodo Ilgner. Si trova la struttura difensiva Rahmani E Chi sta arrivando?accompagnato De Lorenzo E oliva, che hanno una buona capacità di diffusione nel mezzo con solvibilità. Il grande vantaggio qui è riuscire a rimediare alla partenza di Coulibaly al Chelsea senza forzare la serratura.

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sempre dritto, LobotkaE Zelenskij E Angussa Sono riusciti a implementare il contenimento e l’armamento in modo armonioso. Il primo è stato trasformato in “Regista” da Spalletti, anche se le sue caratteristiche ricordano più Iniesta che Xavi; Anguissa, insieme a lui, fornisce i muscoli, il contenimento e l’espulsione necessari per coprire, eseguire staffette e salvare situazioni di stallo. Zielinsky, solitamente lanciato a sinistra, esplode come esterno e fa male con passaggi tra le linee.

Nei tre quadranti comincia a brillare: Kfaratskelia È lui che scrive il miglior giovane attaccante (22 anni) in termini di proiezione fuori Haaland. Il georgiano ha eccesso, dribbling, cross, gol, spazi d’attacco, mostra se stesso e custodisce tanti segreti nell’uno contro uno. La sua postura snella ricorda una combinazione di Berbatov e Hleb, e condivide con loro una tecnica impressionante. Difficile che il Napoli riesca a trattenerlo a lungo, speriamo. Accanto a lui balenò un nigeriano Osimina, 9 con velocità (supera i 35 km/h in più di Mbappe), gioco aereo, forza, risorse e definizione: in questa stagione ha 21 gol in 25 partite, una media di 0,93 gol ogni 90 minuti giocati, se andiamo in dettagli. sulla destra, Napoli Fornisce scavalco e centro, anche se Spalletti ha anche delle varianti A bizzeffe E Simeoneanche se quest’ultimo si era appena ripreso da un brutto infortunio.

Questa rappresentazione, sotto questa idea, ha permesso al Napoli di essere sul punto di alzare il terzo scudetto della sua storia. Le due precedenti sono state vittorie costruite sulla leadership e sul genio di Maradona, l’uomo di talento all’apice della sua creatività e prestazione. Questo terzo campionato, invece, sarà il risultato di una visione abilmente orchestrata da una squadra completa, versatile, energica e bollente. Ovunque sia, Diego festeggerà con piacere.

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