lunedì, Gennaio 13, 2025

La Jornada – 24 ore su 24, cercano di preservare la memoria del clima nel ghiaccio artico

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Martedì un team di ricercatori inizierà a perforare la calotta glaciale dell’arcipelago norvegese delle Svalbard, correndo contro il tempo per salvare secoli di dati climatici e ambientali prima che vengano spazzati via dal riscaldamento globale.

“I ghiacciai a latitudini più elevate, come quelli nell’Artico, stanno iniziando a sciogliersi molto rapidamente”, ha affermato lunedì la Ice Memory Foundation nella sua dichiarazione.

dice Carlo Barbant, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Italiano per la Ricerca Scientifica e vicepresidente della fondazione.

Otto scienziati provenienti da Francia, Italia e Norvegia, insieme a un trapano specialista e una guida alpina, sono responsabili dell’estrazione di due campioni cilindrici con una lunghezza totale di 125 metri, in pezzi da un metro.

Un campione verrà analizzato immediatamente e l’altro verrà conservato al Polo Sud per le generazioni future.

I glaciologi stanno vedendo come “la loro materia prima scompare per sempre dalla superficie del pianeta. La nostra responsabilità, come glaciologi della nostra generazione, è di preservare un po’” di quel materiale, ha detto all’AFP Jerome Chapelaz, capo di Ice Memory.

Il team ha allestito il campo a quota 1.100 metri, nella zona di Holtidalfona, percorsa da pericolosi crepacci, con temperature comprese tra -25°C e -5°C.

Nel corso di venti giorni, il team è responsabile dell’estrazione di cilindri di 10 cm di diametro.

I campioni destinati all’Antartide, all’altro capo del pianeta, saranno conservati presso la base franco-italiana Concordia, dove è stata adattata una grotta naturale con una temperatura media di -50 gradi Celsius.

Questi record di ghiaccio conterranno la memoria climatica degli ultimi 300 anni, in particolare nelle minuscole bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio.

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Creata nel 2015, l’iniziativa franco-italiana sulla memoria della neve ha già raccolto campioni dalle Alpi, dalle Ande, dal Caucaso e dall’Altai.

Il progetto prevede di effettuare estrazioni in un totale di venti siti in tutto il mondo.

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