(Aggiornamenti con rapporti ufficiali)
Roma, 29 gen. Le forze dell’ordine italiane hanno arrestato più di 40 persone dopo che sabato sera violente proteste hanno bloccato il quartiere romano di Trastevere, dove un gruppo di manifestanti ha marciato a sostegno del leader anarchico Alfredo Caspito. Digiuno da molti anni. Più di 100 giorni.
I ripetuti disordini del fine settimana in città come Torino e Trieste hanno coinciso con gli attacchi di venerdì all’ambasciata italiana a Berlino, dove un piromane ha appiccato il fuoco all’auto di un funzionario; e Barcellona, dove la sua ambasciata italiana è apparsa con graffiti anarchici e altri danni.
Quella stessa notte, a Torino, è stato incendiato un ripetitore elettrico con la scritta “Caspido Out”, ea Roma, secondo la stampa locale, i manifestanti hanno tentato più volte di sopraffare la polizia, danneggiato veicoli e lanciato molotov. Per una stazione di polizia, almeno un agente è rimasto ferito.
In precedenza, a dicembre e in un attacco simile, era stata incendiata un’auto appartenente al Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia ad Atene.
Il governo italiano ha promesso in un comunicato che “tali misure non minacciano le aziende”.
“Ancora meno se l’obiettivo è rendere più flessibile il regime di detenzione più rigido per i responsabili di atti di terrorismo”, ha aggiunto.
Da parte sua, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sottolineato che “lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili”.
L’ondata di proteste anti-anarchiche coincide con il deterioramento della salute del leader anarchico italiano Alfredo Caspito, che sta scontando una pena detentiva di 20 anni per un’aggressione subita nel 2006.
Questa settimana, Mauro Palma, garante nazionale delle persone private della libertà, ha dichiarato che la sua situazione è “grave” e che deve essere “urgentemente” trasferito dal carcere di Sassari (Sardegna) a un centro medico. 102 giorni di carcere, protesta contro l’isolamento.
La loro principale rivendicazione è la scomparsa del rigido regime di isolamento, senza possibilità di visite, con trattamento molto limitato con altri detenuti, il cosiddetto “41 Bis”, creato per casi eccezionali legati alla mafia, ma utilizzato. Dallo scorso maggio, dopo essere stato condannato per diversi reati, tra cui un attentato definito “omicida” e “terroristico” davanti a una scuola di polizia a Torino (nel nord) senza feriti.
Professori di diritto costituzionale, professori universitari, filosofi, ex avvocati ed ex magistrati hanno lanciato mercoledì scorso una petizione al ministero della Giustizia, al governo e all’amministrazione penitenziaria per “salvare la vita ad Alfredo Caspido”.
Le esplosioni, effettuate a distanza di mezz’ora l’una dall’altra e con bombe artigianali, non hanno causato né morti né feriti, e Cospito ha sempre sostenuto che si trattava di un attentato di protesta e che non aveva alcuna intenzione di ferire o uccidere nessuno. EFE
rom/ad
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