Non posso tornare a ieri, perché allora ero una persona diversa
Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carroll
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Molti anni fa giocavamo a calcio con Andrea Balducci.
Balducci era il nostro vicino, un nove puri che non scendeva mai a difendere, era anche un italiano perdente, e quando l’Italia vinse il Mondiale nel 1982 buttammo tutti i nostri vicini in piscina per vedere se stava zitto, ma non per quelli. Dal fondo della buca, un fondo molto profondo, si sentiva Balduchi gridare:
–Ciamo io sono campione del mondo!
Quindi, dopo essere rimasti estasiati, siamo finiti tutti per saltare in acqua per festeggiare Catinaccio Italiano.
(E che Gentile e Caprini e Rossi ci fanno impazzire da giorni, perché poi apparteniamo tutti a Zico e Scratis)
Poi Balducci lasciò il calcio e si trasferì alla racchetta, e in quel mondo crebbe.
Era cresciuto così tanto che anche la sua passione era diventata contagiosa, come una passione Catinaccioe anche alcuni vicini sono passati al tennis con racchetta, così come Gianluca Basile (47), protagonista di questa gira e rigiraQuindi è ora di cominciare a parlarne, intendo Basile.
(…)
Dodici anni fa, quando giocava a basket per il Barcellona, Gianluca Basile vinse l’Eurolega. Era un portiere molto elegante ai tempi di Ricky Rubio, Navarro, Mikel, Lakovic e Grimau, e il suo tempo da giocatore del Barcellona è stato seguito da altri giocatori a Bennett Canto, Olympia Milan e Capo d’Orlando nell’amata Sicilia, dove ha appeso i reggiseni e si è ritirato a vivere.
Quindi era il 2016.
Ho 47 anni e non posso diventare un tennista professionista; Ma quando gioco, mi dico di giocare davvero bene”.
Poi?
Poi dovevi uscire dalla bolla.
– Guarda, per tutta la mia carriera sono stato a posto! Tuttavia non potevo vederli. Quando giocavo a basket, passavo il tempo dall’hotel alla suite. Ho vent’anni da professionista e vivo il basket come un’ossessione – mi ha detto Gianluca Basile, che ha tre figlie e un amico comune: il buon vecchio Andrea Balducci.
– E cosa hai fatto in questi anni dopo il basket? Gli ho chiesto.
– Avevo bisogno di una pausa mentale: è così che ho scoperto che puoi vivere senza basket. Chi me lo direbbe! Andavo a caccia o raccoglievo funghi. E stavo aiutando mia moglie, che gestiva un’associazione per aiutare i cani di strada. Avevo tempo libero, tempo per pensare e trovare cose senza annoiarmi. Un giorno mi ha insegnato la racchetta da tennis Duchi. All’inizio non mi ha fatto impazzire, ma ha insistito. Quindi mi ha convinto. Lo ha fatto due anni fa, quando ci siamo incontrati al Palau Blaugrana per festeggiare i 10 anni di Eurolega.
Andrea Balducci gli disse poi che il Barcelona Golf Club, a Sant Esteve Sesrofer, aveva liberato uno dei suoi spazi per l’installazione di diversi campi da paddle tennis, e che un buon investimento gli avrebbe permesso di costruire il Padel Barcelona Golf, il luogo che accoglie io questa volta tra i boschi e le vigne.
(Dove oggi ci sono sette campi da paddle tennis, c’era una piscina olimpionica che nessuno usava; questo nuovo club di paddle tennis è nato il 18 giugno; Marcella Ferrari, che ha allenato il grande Fernando Bellastigin che è l’allenatore italiano, e Andrea Casale , che ha preso parte al World Paddle Tour)
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– E così ho ritrovato la mia passione per lo sport – mi ha raccontato Gianluca Basile.
“Quindi l’ha persa?”
Mi mancava qualcosa per competere, qualcosa che ho sempre cercato, anche se non l’ho fatto da professionista. Ha già fatto tutto nel basket. Non ero soddisfatto di essere un allenatore, ho sempre preferito essere in contatto con la palla. E dovevo fare qualcosa per non ingrassare.
(Basile è alto 1,92 m, non può arrendersi altrimenti le ginocchia e le caviglie ne risentiranno)
Allora, il remo?
Ora ci gioco tutti i giorni. A volte due volte al giorno. Ce l’ho a casa e voglio continuare ad imparare. Mi sento come un bambino che sogna di volare in alto.
-Fino a che punto?
Vediamo, ho 47 anni e non posso essere un professionista. Ma quando gioco, faccio pressione su me stesso. Non sono come quelli che giocano solo per divertimento. Ma lo pratico con attenzione, eh? Se la testa si muove più velocemente del corpo, questo è pericoloso.
(A volte suona al fianco di Andrea Balducci, l’italiano dai sentimenti contagiosi)
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