L’Italia continua a discutere se vi fossero motivazioni razziste nell’uccisione del venditore nigeriano

L’Italia continua a discutere se vi fossero motivazioni razziste nell’uccisione del venditore nigeriano

Un venditore nigeriano, Alika Okorchukwu, è stato brutalmente assassinato per strada in pieno giorno, l’Italia continua a discutere se fosse di matrice razziale. Questo sabato si sono tenuti due comizi a Civitanova, in provincia di Maserata, per chiedere giustizia per il venditore.

Uno di loro era guidato dalla vedova della vittima, i cui organizzatori affermano che le accuse di razzismo non sono state prese in considerazione nelle indagini.

Al contrario, una seconda marcia guidata da italiani neri provenienti da tutta Italia ha chiesto che le autorità riconoscessero il ruolo della razza nell’omicidio.

Il manifesto della marcia includeva un riconoscimento del ruolo della razza nell’omicidio ei suoi organizzatori hanno confermato che si sarebbero uniti alle parti civili nella causa a nome del “popolo razzista”.

Anche così, la vedova della vittima è riluttante a chiamare l’omicidio razzista e insiste che lei e la sua famiglia siano sempre i benvenuti in Italia.

Il 29 luglio un cittadino italiano ha picchiato brutalmente un venditore e nessuno che era presente è intervenuto per registrare quanto stava accadendo. I video si sono rapidamente diffusi sulla rete e hanno aperto un dibattito sul fatto che fossero o meno motivati ​​​​dal punto di vista razziale.

La polizia ha escluso il razzismo come motivo del crimine e lo ha attribuito ai presunti problemi di salute mentale del prigioniero.

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