Di Elvira Pollina e Giuseppe Fonte
MILANO, 1 ago (Reuters) – Francia, Italia e Spagna stanno facendo pressioni sulla Commissione europea affinché elabori una legislazione per garantire che le grandi aziende tecnologiche finanzino parzialmente le infrastrutture di telecomunicazioni del blocco, secondo un documento pubblicato lunedì.
Questa è la prima volta che i tre governi hanno espresso la loro posizione comune sulla questione
Le autorità di regolamentazione dell’UE hanno dichiarato a maggio che stavano esaminando se i giganti della tecnologia Google, Metta di Alphabet e Netflix dovessero sostenere parte del costo dell’aggiornamento delle reti di telecomunicazioni.
In un documento congiunto ottenuto da Reuters, i tre governi hanno affermato che i sei maggiori fornitori di contenuti rappresentano il 55% del traffico Internet.
“Questo crea costi specifici per gli operatori di telecomunicazioni europei in termini di capacità, in un momento in cui stanno già investendo molto nelle parti più costose delle loro reti con 5G e fibra ottica”, si legge nel documento.
Ha insistito sul fatto che le reti di telecomunicazioni europee ei grandi fornitori di contenuti online dovrebbero pagare una giusta quota dei costi di rete.
“Chiediamo una proposta legislativa… che garantisca che tutti gli attori del mercato contribuiscano ai costi dell’infrastruttura digitale”, si legge nel documento.
Due rappresentanti del governo italiano hanno confermato i dettagli del documento congiunto. Uno di loro ha affermato che il governo di Roma è pronto a offrire un sostegno informale nella sua capacità esecutiva in vista delle elezioni generali di settembre.
I governi francese e spagnolo non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento.
Secondo uno studio pubblicato all’inizio di quest’anno dal gruppo di lobby delle telecomunicazioni ETNO, un contributo annuale di 20 miliardi di euro ai costi di rete da parte delle società tecnologiche potrebbe rilanciare l’economia dell’UE di 72 miliardi di euro.
Tuttavia, gli attivisti per i diritti digitali hanno avvertito che ingenti pagamenti tecnologici alle reti potrebbero minare le regole di neutralità della rete dell’UE, che temono possano diluire gli accordi con le aziende tecnologiche per finanziare le reti di telecomunicazioni.
Qualsiasi proposta legislativa deve “garantire l’equità tra gli utenti secondo regole di neutralità della rete, principio fondamentale che dobbiamo assolutamente tutelare”, afferma il documento congiunto.
(Reportage di Elvira Pollina a Milano e Giuseppe Fonte a Roma; Montaggio di Valentina Za e Cynthia Osterman; Traduzione di Jose Muñoz in redazione a Danzica)
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