I dati forniti da Hospitality of Spain e dalla Federazione spagnola degli hotel e degli alloggi turistici (Sihat), membri della Compteure Alliance, appaiono per l’anno fiscale recentemente chiuso. I dati sono superiori a quelli raggiunti nel 2020 ma mostrano che la ripresa del settore non è ancora in atto in quanto i dati per il 2019 non sono nuovamente raggiunti.. Il concorso sollecita il governo ad attuare un piano per rilanciare il settore turistico che gli consentirà di ripristinare i numeri di creazione di posti di lavoro e competitività raggiunti nel 2019.
Nell’ambito della celebrazione del FITUR Day 2022, Competur chiede al governo di agire con urgenza per adottare le misure necessarie attraverso un piano per rafforzare il settore turistico che garantisca la stabilità finanziaria del settore e aumenti i consumi e che sostenga la destinazione degli aiuti. Dal piano di ripresa, trasformazione e resilienza, tenendo conto del settore turistico e con l’impegno di affermare la sua partecipazione attiva alla progettazione di vari bandi per la preferenza della principale regione economica colpita dalla situazione sanitaria del Paese per ripristinare la sua forza.
Secondo i dati di Osservatorio dell’ospitalità in Spagna, Per quanto riguarda la creazione di opportunità di lavoro nel settore dell’ospitalità, i numeri per il 2021 rimangono congelati rispetto ai numeri dell’anno precedente, poiché prevedeva un risultato di 1,5 milioni di lavoratori, rispetto a 1,7 milioni registrati prima della pandemia.
Alla fine dell’anno nel 2021 il 30% del totale dei lavoratori, circa 37.000 professionisti, era sotto il numero ERTE
Questi dati sono stati accompagnati da un calo del fatturato alberghiero rispetto al 2019, nonostante una leggera ripresa rispetto all’anno precedente. Mentre Nel 2019 il settore fattura oltre 130 miliardi di euro, la cifra raggiunta nel 2021 scende a 91 miliardi di euro, una differenza di 39 miliardi di euro. Da parte sua, lo Smart Observatory Index della Federazione spagnola di hotel e alloggi (CEHAT), che misura lo sviluppo del settore alberghiero in Spagna, ha registrato un valore di 0,63 in questo inverno 2021/2022, anche se praticamente il doppio di quello del stesso periodo dell’anno precedente, è ancora a metà strada rispetto ai livelli del 2019.
Il documento attribuisce il miglioramento dell’indice per l’inverno 2021/2022 rispetto al periodo precedente all’aumento della fiducia dei turisti a livello locale e internazionale, ad eccezione della Gran Bretagna. Questi livelli di fiducia si riflettono nell’intenzione del turista di viaggiare, superando i valori pre-pandemia nel mercato nazionale, e raggiungendo, sul mercato internazionale, quelli registrati nell’inverno 2019-2020, ad eccezione del Regno Unito – la cui ripresa dovrebbe essere più lenta -.
Nello stesso modo, A livello globale, il settore turistico ha perso nel 2021 63,4 miliardi di euro rispetto al 2019 di fatturato e 42,4 miliardi di euro di ricavi rispetto ai tempi precedenti l’inizio della pandemia. La diminuzione di questi numeri ha comportato una significativa diminuzione del contributo del settore alberghiero e turistico. Sebbene nel 2019 l’industria alberghiera rappresentasse il 6,4% del PIL spagnolo e il settore turistico nel suo insieme fosse del 12,5%, nel 2020 entrambi i numeri sono scesi rispettivamente al 3,5% e al 5,5%.
Migliorare la competitività del turismo
e A questa diminuzione della produttività si aggiunge l’aumento dell’inflazione, il La competitività dei tour operator spagnoli è ostacolata rispetto ad altri territori potenzialmente concorrenti come Grecia, Portogallo e ItaliaI prezzi non hanno assistito a un aumento così improvviso come in Spagna.
Rispetto all’IPC flash del 6,7% di dicembre 2021, i prezzi greci si attestano al 4,4%, seguiti dal 4,2% in Italia e dal 2,8% in Portogallo.
Data questa situazione, Competur sollecita il governo ad attuare un piano per rilanciare il settore turistico che includa misure affrontate da vari paesi europei come Regno Unito, Germania, Grecia e Norvegia, come l’istituzione di un’imposta sul valore aggiunto temporanea altamente ridotta nel settore alberghiero, e il mantenimento dello status quo di altre tasse imposte sul consumo dei prodotti Albergatori, l’apertura di linee telefoniche dirette o la promozione di buoni per i consumatori.
Parimenti, i vari bandi scaturiti dall’elaborazione del Piano di Rilancio, Trasformazione e Resilienza dovrebbero tenere conto della particolare vulnerabilità delle imprese turistiche nella determinazione dei criteri per ricevere tali finanziamenti, come già comunicato al Ministro di Stato per il Turismo nella contesto dell’incontro con il Comitato Turismo del Direttore Esecutivo. Per questo sarà necessario creare un impegno istituzionale alla partecipazione attiva delle parti coinvolte nello sviluppo e nel dettaglio finanziario della componente turistica.
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